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RES PUBLICA - Renzi e la politica estera della Ue che non c'è

Il premier Matteo Renzi, Roma, 4 luglio 2014. REUTERS/Remo Casilli (Reuters)

di Paolo Biondi ROMA (Reuters) - Il presidente del Consiglio Matteo Renzi nel commentare l'abbattimento dell'aereo malese in Ucraina, ha parlato di "enorme apprensione" dell'"intera comunità internazionale". In quell'"intera" è compresa anche l'impossibilità di poter citare la posizione dell'Unione europea, voce che non si fa sentire sull'Ucraina e neppure sulla crisi di Gaza e su quella più generale delle aree calde del Mediterraneo, a iniziare dalla Libia. E' ancora calda la sconfitta del Consiglio Ue di mercoledì sera, incapace di arrivare ad una scelta sull'Alto rappresentante Ue per gli Affari esteri. Il collegamento diretto fra crisi e "inanità" europea è esplicitato oggi dall'editoriale del quotidiano di partito di Renzi, Europa, con il suo direttore Stefano Menichini che parla di "Europa che non c'è" di fronte alla crisi dell'Ucraina e di "nanismo politico" Ue. Renzi dice - secondo Repubblica - che, finché non c'è un accordo in Europa, non formalizzerà la candidatura di Federica Mogherini ma che non molla sulla poltrona dell'Alto rappresentante per l'Italia. Un risultato che potrà ottenere solo con l'appoggio della Germania. Un segnale giunge oggi dall'intervista a Repubblica del ministro delle Finanze di Berlino, Wolfgang Schaeuble: "I rapporti personali tra il presidente del Consiglio e la cancelliera sono molto buoni. Per questo confido che troveranno una buona soluzione".