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RES PUBLICA - Spettro elezioni evidenzia quadro politico non consolidato

Il premier Matteo Renzi. REUTERS/Alessandro Garofalo (Reuters)

di Paolo Biondi ROMA (Reuters) - Stefano Fassina, esponente di spicco della minoranza Pd, le cita per esorcizzarle. Il leader del centrodestra Silvio Berlusconi le considererebbe traumatiche e irresponsabili. Il Movimento 5 stelle, incerto su tutto compresa la leadership, guarda con apprensione al crollo di Reggio Calabria dove il suo candidato ha raccolto domenica il 2,5% dei consensi, un decimo di quel 25% raggiunto nella città dai grillini alle politiche dello scorso anno. Le urne fanno paura un po' a tutti, tranne che al presidente del Consiglio Matteo Renzi che vuole governare fino alla fine della legislatura per "fare le cose e far ripartire l'Italia", come ha detto ieri sera a Lilli Gruber su La7. Aggiungendo però che "o governo bene o me ne vado a casa". Ha così evitato di smentire quella ricerca dell'"incidente", come la chiama Fassina, "per giustificare le elezioni anticipate". Si parla di elezioni, ma il dibattito sembra essere una radiografia delle forze in campo. Da una parte c'è il presidente del Consiglio col 41% raccolto alle Europee dello scorso maggio, e che si sente tanto in sella da sfidare anche la Cgil che brandisce lo sciopero generale contro la riforma del lavoro, forte del milione di piazza San Giovanni. Contro Renzi ancora uno schieramento informe. La più combattiva, per assurdo che possa sembrare, è la minoranza interna del Pd che si appoggia alla Cgil. Magmatici i 5 stelle; incerta Forza Italia, con la leadership berlusconiana sempre più sfumata; sbriciolato il centro; residuale la destra. In campo restano solo Renzi e i suoi oppositori interni. Troppo poco per delineare un quadro politico chiaro, con maggioranza e opposizioni definite. Questa è la vera forza del presidente del Consiglio. Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia