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Rilasciato a Haiti Giovanni Calì, 22 giorni nelle mani di una gang

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Dopo oltre tre settimane di prigionia, ostaggio di una banda di criminali comuni, è stato rilasciato ad Haiti l’imprenditore italiano Giovanni Calì. Ne dà notizia la Farnesina, che in una nota ricorda che “il nostro connazionale era stato prelevato presso il cantiere dove lavorava da un gruppo criminale locale. La liberazione, dopo soli 22 giorni, è stata possibile grazie al lavoro quotidiano della nostra intelligence e dell’Unità di Crisi della Farnesina, che ha mantenuto giorno
dopo giorno i contatti con la famiglia in Sicilia”, si legge.

“Grazie alla nostra intelligence e all’Unità di Crisi di @ItalyMFA”, ha commentato a caldo il ministro degli Esteri, Luigi di Maio, in un tweet diffuso in piena notte.
Giovanni Cal’, 74 anni, di Catania, si trovava ad Haiti per conto della ditta di costruzioni Bonifica Spa, con sede a Roma, e si stava occupando della costruzione di una strada. Gli indizi portarono subito gli inquirenti nella direzione delle diverse violente bande criminali che si dedicano ai rapimenti a scopo di ricatto, in particolare di funzionari stranieri e anche sacerdoti. In particolare si pensò alla gang 400 Mawozo, già nel mirino delle forze dell’ordine per il rapimento di sette religiosi cattolici a Port-au-Prince, la quale avrebbe chiesto un riscatto di 500 mila dollari di riscatto. Una richiesta che, secondo fonti informate locali, è stata molto più alta della media dei riscatti in un Paese tra i più poveri al mondo, devastato poi dal terremoto del 2010, dove negli ultimi anni la piaga dei sequestri a scopo estorsivo è aumentata in maniera spaventosa. Solo l’anno scorso ce ne sono stati ben 243.

“Spero in una soluzione rapida e serena per tutti, soprattutto per lui, per la sua
famiglia e per i suoi amici”, ha detto il giorno dopo il rapimento il governatore della Sicilia, Nello Musumeci, con cui aveva ...

Questo articolo è originariamente apparso su L'HuffPost ed è stato aggiornato.