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Rischi per italiani all'estero rivisti dopo Dacca, più 007

Dacca, Bangladesh: poliziotti di guardia allo Holey Artisan Bakery dopo l'attacco di venerdì scorso. Foto del 3 luglio 2016. REUTERS/Adnan Abidi (Reuters)

ROMA (Reuters) - Dopo l'attentato di Dacca, l'intelligence sta rivalutando il livello di rischio per gli italiani all'estero situazione per situazione, e verrà incrementata la presenza dei nostri 007 in alcune aree. Lo ha detto oggi il presidente del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, Giacomo Stucchi, al termine dell'audizione di Alessandro Pansa, nuovo direttore del Dis che coordina le agenzie di intelligence. "Bisogna lavorare per implementare la sicurezza dei nostri cittadini all'estero e i metodi per garantirla", ha detto ai giornalisti il presidente del Copasir. Oltre a una serie di Paesi "da sempre più a rischio di altri", ce ne sono alcuni come il Bangladesh, ha spiegato Stucchi, "che prima venivano giudicati, magari erroneamente, meno pericolosi di altri e che adesso bisogna riconsiderare". Stucchi ha spiegato che è stata avviata "a livello di intelligence tutta una attenta attività di valutazione che, una volta esaurita, si tradurrà in misure mirate", con una maggiore presenza di 007 all'estero in quelle zone in cui il rischio terrorismo potrebbe essere maggiore. "Nel mirino del Daesh ci sono gli occidentali in genere, in quanto 'infedeli', ma certo l'Holey Artisan Bakery era un locale che si sapeva molto frequentato anche dagli italiani. E in certi contesti, persino la semplice presenza in esercizi di famose catene occidentali, espressione di modelli e stili di vita invisi agli integralisti, può finire con il sommare pericolo a pericolo". La scorsa settimana 20 persone, tra cui 9 italiani, sono state uccise nell'attacco a un ristorante di Dacca. Sul sito www.reuters.it le altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia