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Salvataggio è la parola magica per far salire tutto

La settimana è partita bene per le borse europee, quasi come si è conclusa quella precedente.

Un’improvvisa accelerazione politica ha risolto in poche ore il problema della leadership dei conservatori inglesi e consentito di scegliere Theresa May al posto di Cameron anche come Primo Ministro, con applausi dell’indice azionario inglese che ha segnato il nuovo massimo annuale. E’ festa speculativa anche in Giappone, dove Abe ha vinto le elezioni ed ottenuto addirittura una maggioranza sufficiente a cambiare a suo uso e consumo la Costituzione.

Ma la notizia del giorno è il superamento dei massimi storici di tutti i tempi per l’indice americano SP500, che ha toccato per la prima volta quota i 2.143 punti, aggiornando un record che resisteva dal 20 maggio dello scorso anno.

Alla faccia di tutti i timori e le parole al vento sulla pericolosità della Brexit, le Borse che non avevano altri problemi hanno già voltato pagina e stanno addirittura approfittando della rete protettiva messa in piedi dalle Banche Centrali per premere l’acceleratore con nuovi strappi speculativi.

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Sta recuperando anche l’Europa, alle prese con il problema delle banche, che tenta di risolvere con i suoi tempi ed i suoi modi, fatti di numerose e pletoriche riunioni a Bruxelles, dove decine di rappresentanti dei vari paesi della UE si trovano, discutono per ore, per poi decidere quel che vuole la Germania.

Le borse europee sono molto indietro rispetto alle altre e debbono ancora salire abbastanza per archiviare lo spavento Brexit e tornare ai valori che segnavano prima del Referendum inglese.

Ma lo stanno facendo abbastanza di corsa, grazie alla convinzione che la manica della Commissione Ue si allargherà per consentire al Governo italiano di mettere una pezza al problema NPL (acronimo inglese elegante che indica le sofferenze bancarie), dato che una certa indulgenza sui salvataggi bancari a spese dello stato potrebbe anche servire alla stessa Germania, alle prese con le tonnellate di derivati strani in pancia a Deutsche Bank (Londra: 0H7D.L - notizie) , che hanno suscitato ripetuti allarmi da parte del FMI.

Ieri comunque è arrivata da Schaeuble la richiesta di una pausa di riflessione in attesa degli stress test della BCE (Toronto: BCE-PA.TO - notizie) , che verranno pubblicati il 29 luglio. Difficile pertanto che arrivino decisioni ufficiali prima di tale data. I mercati avranno difficoltà a continuare a correre sulle aspettative per tanto tempo.

Mi aspetto che dagli stress test escano piuttosto male le banche italiane, o almeno alcune tra esse, mentre Deutsche Bank dovrebbe essere promossa e tutti gli allarmi sulla sua pericolosità rientreranno. La cosa è solo apparentemente sorprendente. Infatti gli stress test della BCE sono fatti “pro domo” tedesca, poiché ai derivati non quotati viene attribuita la valutazione data dalla banca che li ha emessi, in pieno conflitto di interessi, senza alcuna verifica. Inoltre a questi strumenti viene attribuito un rischio molto basso, mentre sulle sofferenze verso la clientela ( che non mancano nelle banche italiane) viene calcata la mano. Gli stress test serviranno a riportare l’attenzione sulle banche italiane e magari allora arriverà il via libera benevolo dalla Germania.

Tornando agli USA, è impressionante la performance dell’indice SP500, che ha segnato il record proprio nel giorno in cui è partita la stagione delle trimestrali con il tradizionale battistrada Alcoa (Swiss: AA.SW - notizie) (per la cronaca ha battuto le stime di utile degli analisti). Gli esperti ipotizzano che quella appena iniziata dovrebbe essere la quarta tornata trimestrale consecutiva di utili in calo per le società USA quotate.

Utili che scendono e borsa azionaria che sale. Un perfetto connubio di finanza creativa, ad uso e consumo della speculazione e contro il buon senso.

Non è la prima volta che capita. Si continua a tirare la corda delle assurdità nella speranza che l’abitudine all’assurdo lo faccia diventare ragionevole.

Finché le banche centrali cadono nel giochino delle paure per mantenere i tassi a zero ed erogare sempre più liquidità, basta ogni tanto trovare qualche fonte di preoccupazione, magari finta, come la Brexit, per garantirsi liquidità gratis a gogò e continuare tranquillamente a speculare al rialzo.

Finché dura….

Autore: Pierluigi Gerbino Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online