Salvini, l'avvertimento a Conte sul Mes: "Se hai firmato dimettiti"
Matteo Salvini torna ad attaccare il governo e il presidente del Consiglio Giuseppe Conte sullo spinoso argomento del Mes, il meccanismo europeo di stabilità che negli ultimi giorni ha fatto tanto discutere nel panorama politico italiano.
Presente a Portoferraio sull’Isola d’Elba, in provincia di Livorno, per inaugurare una nuova sede della Lega, il leader del Carroccio ha puntato il dito contro il premier e la possibilità che abbia firmato senza autorizzazione l’accordo con gli altri stati europei sul fondo salva-Stati: “Se hai firmato qualcosa che non avevi il permesso di firmare dimettiti e chiedi scusa perché con i risparmi degli italiani non si scherza. Per questo ho convocato Conte lunedì”.
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“Il Mes ruba ai poveri per dare ai ricchi. Ruba i soldi ai risparmiatori italiani per finanziarie le banche tedesche. Sono i paesi che stanno meglio che dovrebbero aiutare quelli che stanno peggio" ha proseguito Salvini.
Poi, ricordando la manovra salva-Grecia, Salvini ha sottolineato che “è costato 60 miliardi di euro. Siamo andati a valutare con degli organismi internazionali quanti di quei soldi sono rimasti in Grecia: su 100 euro ne sono rimasti 5 perché gli altri 95 sono finiti alle banche francesi e tedesche che avevano fatto investimenti in Grecia. Non è normale".
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Migranti, la nuova stoccata di Salvini
Commentando l’ennesimo naufragio a largo di Lampedusa, Salvini ha proseguito: "Io sono alla quinta indagine per sequestro di persona, ormai le colleziono. Non mi fanno paura le denunce e men che meno le minacce, mi fa tristezza un presidente del Consiglio che parla con minacce e querele".
"Anche oggi hanno recuperato altri 7 cadaveri a largo di Lampedusa, chi dice porti aperti ha sulla coscienza migliaia di morti in mare. Ognuno a casa sua, la soluzione è dare rispetto e chiedere rispetto".
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Sardine e politica, l’idea del leader della Lega
Il leader della Lega, rispondendo alle domande dei giornalisti presenti, ha detto la sua sul movimento della “sardine”, nato per contestarlo in Emilia Romagna e poi diffusosi in tutta Italia: “La vita è troppo bella e troppo breve per passare il tempo ad arrabbiarsi, per cui viva sardine, sgombri e pesci palla".
A chi etichetta i leghisti come fascisti, Salvini ha tuonato: "Ci danno dei fascisti, nazisti. E' finito fortunatamente quel pezzo di storia, siamo in democrazia e rimarremo in democrazia. Questa piazza non è piena di fascisti ma di italiani orgogliosi di essere italiani".
Infine l’avvertimento a Conte a sfondo calcistico: "Torneremo prima noi al governo che il Milan in Champions"
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