Sanremo 2016, caos nelle votazioni e scoppia il “Miele-gate”

Una terza serata all’insegna della musica e della nostalgia, ma anche del caos votazioni, quella andata in scena sul palco della 66esima edizione del Festival di Sanremo: oltre alla magia delle cover portate sul palco dai big in gara, il pubblico e la platea dell’Ariston (ma anche il povero Carlo Conti) ha assistito al ribaltamento del verdetto al termine della prima sfida tra giovani, che ha portato anche a un’inchiesta da parte della polizia postale.

Tutto succede a pochi minuti dall’inizio della serata, quando il padrone di casa dà il via al confronto diretto tra Miele, giovane cantante siciliana che si esibisce sulle note di ‘Mentre ti parlo’, e il toscano Francesco Gabbani, che all’Ariston debutta con ‘Amen’. Al termine della sfida arriva il verdetto: passa Miele con il 53% dei voti, ma dalla sala stampa arrivano le proteste quando i giornalisti fanno notare che il votatore, lo strumento che gli consente di esprimere la preferenza, non avrebbe funzionato falsando così il risultato finale.

Imbarazzo sul palco, Conti parla di un “problema tecnico”, la votazione viene ripetuta. E ribaltata, con la vittoria di Gabbani per il 50,8% dei voti contro il 49.2% di Miele, che ingoia la delusione ma poi chiede di incontrare i vertici di Rai1 per essere riammessa in gara come quinta concorrente della finalissima dei giovani.

Una decisione che verrà presa in mattinata, anche se Conti in diretta ha promesso che “cercheremo di far cantare di nuovo Miele domani sera”. Una magra consolazione per la giovane cantante, che per un’ora ha provato l’ebbrezza di essere in finale a Sanremo.