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Scandalo derivati travolge Mps, Fondazione eserciterà azione di responsabilità

Lo scandalo derivati travolge Mps a Piazza Affari. Il titolo della banca senese, in apertura sospeso per eccesso di ribasso, ora crolla dell'8,26% a 0,2543 euro. La speculazione penalizza quindi il titolo dopo che l'ex presidente Giuseppe Mussari, responsabile della gestione della banca negli anni in cui sono stati sottoscritti i titoli tossici, si è dimesso dall'Abi.

A seguito di quanto emerso, secondo quanto appreso dall'agenzia Mf DowJones da una fonte vicina alla vicenda, il presidente della Fondazione Mps, Gabriello Mancini, nel suo intervento all'assemblea straordinaria del Monte dei Paschi (Milano: BMPS.MI - notizie) in calendario venerdì prossimo a Siena, aprirà le porte all'azione di responsabilità nei confronti degli ex vertici della banca, Mussari e Antonio Vigni.

Comunque prima di questo passo l'ente attenderà gli esiti dell'indagine interna avviata dal presidente di Mps, Alessandro Profumo e dall'ad Fabrizio Viola, che ha portato finora all'emersione di dossier relativi a operazioni su derivati di cui la Fondazione non era a conoscenza.

In particolare, i derivati sottoscritti con Nomura (operazione Alexandria) sarebbero un asset swap con cui Mps avrebbe scambiato, nel 2009, un portafoglio di obbligazioni con garanzie collaterali (CDO) con 3 miliardi di Btp a 30 anni. La perdita di questa operazione ammonterebbe a 220 milioni di euro, ma secondo alcune fonti sarebbe superiore (circa 700 milioni).

In più Banca d'Italia avrebbe messo sotto esame altre due operazioni in derivati (Patagonia e Nota Italia). Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, queste operazioni sarebbero in gran parte riconducibili all'area finanza, che allora riportava direttamente al direttore generale, Vigni.

Sembrerebbe pertanto estraneo alla vicenda Marco Morelli, oggi country executive di Merrill Lynch per l'Italia, che all'epoca dei fatti era vice direttore generale e di cfo del Monte dei Paschi. A questo punto, scontando le svalutazioni di asset immateriali per 1,6 miliardi realizzate nel primo semestre dell'anno e le perdite su contratti derivati, il rosso 2012 dell'istituto supererà largamente quota 2 miliardi di euro.

Gli esperti di Kepler (hold e target price a 0,27 euro confermati sul titolo) credono che la pulizia di bilancio in atto attuata dal nuovo management, un pre-requisito per guadagnare la fiducia degli investitori sulle capacità di turnaround del gruppo nell'ambito del severo piano di ristrutturazione, possa portare a una perdita di 1,9 miliardi nel 2012, senza però considerare l'attività di revisione sui derivati che secondo gli esperti ha una visibilità molto bassa.


Anche l'attuale stima di Cheuvreux ( perdita netta di 1,8 miliardi di euro nel 2012 ) attualmente non incorpora alcun impatto dai contratti derivati ??. "Per cui i contratti sui quattro derivati possono amplificare in modo consistente la perdita 2012", avvertono gli analisti della banca francese. "Alla luce dei recenti avvenimenti , suggeriamo di mantenere un atteggiamento prudente sul titolo e ribadiamo il nostro rating sell e il prezzo obiettivo a 0,13 euro".

Va di pari passo il fatto che gli analisti giudicano troppo ambizioso il target di utile al 2014 dato dall'istituto e considerano l'aiuto da parte dello Stato (i Monti Bond) necessario ma difficile da ripagare in un futuro prevedibile. Gli analisti di Banca Imi (sell e target price a 0,17 euro) hanno già incorporato nelle loro stime 500 milioni di euro di perdite relative al potenziale risultato dell'analisi di queste operazioni, prendendo come riferimento l’aumento della quantità del supporto governativo (Monti Bond in più per 500 milioni per un totale di 3,9 miliardi di euro), e hanno incorporato un impatto positivo sul margine di interesse.

Ricordano però che, con il sostegno supplementare del governo, Mps ha raggiunto il massimo importo che poteva chiedere e quindi non si può escludere che in fase di analisi le operazioni finanziarie sopra citate possano provocare un diverso impatto negativo sul capitale della banca. In realtà per Equita il principale aspetto negativo della vicenda è di carattere reputazionale, legato alla presunta mancata contabilizzazione del contratti derivati in questione.

Dal punto di vista quantitativo infatti le eventuali ulteriori perdite dovrebbero essere più che compensate dal calo degli spread sui titoli di Stato, "che secondo noi hanno ridotto di un miliardo la perdita sul portafoglio di carry trade: 3 miliardi alla fine del terzo trimestre 2012", sostengono gli analisti di Equita che sul titolo mantengono il rating hold e il target price a 0,17 euro. Invece, data la scarsa visibilità sui potenziali impatti che tali operazioni avranno sul bilancio del gruppo , Banca Akros ha ribadito il rating reduce e il target price a 0,22 euro .