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Scontro sulla cannabis light, il Senato blocca l'emendamento

Giorgia Meloni and Matteo Salvini, right, hug each other as they address a rally in Rome, Saturday, Oct. 19, 2019. Thousands of protesters are gathering in Rome for a so-called "Italian Pride" rally, which brings together the right-wing League of Salvini, the far-right Brothers of Italy of Giorgia Meloni and former premier Silvio Berlusconi's Forza Italia. (AP Photo/Andrew Medichini)
(AP Photo/Andrew Medichini)

L'annuncio, da parte del governo, che un nuovo emendamento in Manovra avrebbe salvato i rivenditori e produttori di cannabis light in Italia, rendendo definitivamente legale la vendita di canapa con un livello di Thc inferiore allo 0,5%, aveva riacceso lo scontro tra i partiti di maggioranza e opposizione.

Nella tarda mattinata del 16 dicembre, però, la presidente del Senato, Elisabetta Casellati ha comunicato all’Aula il giudizio di inammissibilità delle norme alla manovra che riguardano la cannabis light, la tobin tax (che introduceva un’aliquota dello 0,04% su alcuni tipi di transazione finanziarie online) e lo slittamento da luglio 2020 al primo gennaio 2022 della fine del mercato tutelato per l’energia.

Il “no” alle norme sulla cannabis light degli uffici di presidenza del Senato (gli emendamenti sono stati giudicati inammissibili perché estranei alla materia) ha scatenato tuttavia nuove polemiche in Aula: proteste dai banchi della maggioranza e applausi da parte delle opposizioni.

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L'emendamento, fortemente voluto dai rappresentati di M5s, Pd e LeU, era finito nel mirino della leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni, che lo aveva definito "una follia". "La droga non è mai una cosa leggera e Fratelli d'Italia si batterà per cancellare questa follia", ha detto Meloni.

Il numero uno del Carroccio Matteo Salvini aveva addirittura parlato di "spaccio di Stato": il governo "ha messo tasse su qualunque cosa in questa Manovra ma hanno trovato i soldi per permettere la libera vendita della droga ai nostri figli. A me l'idea di uno Stato spacciatore di droga fa schifo. E' la morte di un società e di una cultura. Il posto degli spacciatori è la galera e un Parlamento che pensa alla droga libera è una vergogna".

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Duro anche l'attacco di Forza Italia, secondo cui la cannabis "semplicemente non è materia della legge di bilancio". "Sia chiaro che l'emendamento sulla cannabis è estraneo per materia alla legge di stabilità. Pure degli ignoranti come loro se ne renderanno conto. Mai droghe legali, mai droghe impropriamente definite leggere, mai cannabis light. Mai più grillini, la vera droga che distrugge l'Italia", è stato il commento del senatore Maurizio Gasparri.