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Se Atene piange, Sparta non ride

L’ultima volta:

S’era annunciato (“A dispetto delle impressioni dei più, il Vecchio Mondo parrebbe proprio volerci provare!”) ed ora n’abbiamo conferma [l’immagine qui sotto fa riferimento a quel che s’aveva il 24/11]:

  • non più solo l’Inerzia [linea verde], ma anche l’Impulso [linea giallo-oro] s’è portato oltre la “sacra linea dello zero” e l’ha fatto con la giusta decisione che può finalmente portarci ad affermare che quel… “la sacra linea è stata ormai raggiunta del tutto”.

Parrebbe in effetti una buona notizia, ma con discreta probabilità non si rivelerà poi tale: né per il Vecchio Mondo né, soprattutto, per quella parte dello stesso, gli Stati Uniti, che proprio in quel Vecchio Mondo l’hanno fatta da padroni quasi assoluti per diversi decenni. Il mercato americano, infatti, ha ormai raggiunto il suo “scopo finale”: ha salvato, sì, il Vecchio Mondo da un nuovo ‘29 (invertendo al rialzo il proprio Ciclo Secolare nel 2011), ma ormai si sente come dovevano sentirsi i pionieri della Corsa all’Oro di California, quando si resero conto che i filoni erano esauriti e che ne restava forse solo ancor un po’ per sfamare i propri figli. D’altra parte già ora, a dispetto della “luna” che i media ci spingono a guardar di continuo (“Ancor un nuovo massimo storico sullo S&P500!”), le cose non paiono andar così bene come vorrebbero farci credere…

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Quella che potete veder qui sotto è la Curva a Campana di Ian Notley su cui è stata evidenziata la posizione oggi assunta dallo S&P500 [pallino bianco]:

non è una posizione che può già dirsi “definitiva” perché tale Curva, in realtà, è un oscillatore di lungo periodo e si dovrà attendere la fine di dicembre per averne conferma, ma resta ad ogni modo un buon parametro di riferimento per ogni prossima analisi settimanale. D’altra parte, lo stesso “Argo.ritmo della Gru” ci mette già oggi sull’avviso di quel che sta accadendo al Vecchio Mondo:

Senza dubbio non è stata una settimana semplice per gli Stati Uniti d’America e, inevitabilmente, per il suo mercato nonché per tutti quelli che proprio in esso cercano il loro leader indiscusso.

Dollaro o non dollaro, in fondo. Ma or poco importa, perchè anche il Nuovo Mondo ha sofferto. O, meglio: ha continuato a soffrire…

Ma qui, e come già detto in passato, si sta costruendo una rivoluzione “underground” ed è giusto che il Nuovo Mondo “possa (o debba?…) muoversi” sotto la propria linea dello zero: avrà modo e tempo, infatti, per riprenderla quando sarà necessario (che, ricordiamolo, non sarà comunque prima del 2018!). Non lo farà con la forza (di cui ancor non dispone), ma con l’inganno: proprio come gli Achei a Troia o l’ultimo Orazio “vivo” a Roma (ma gli esempi nella storia sarebbero innumerevoli, alcuni dei quali ben più prossimi a noi). Quale potrà mai essere tale inganno, oggi non è dato saperlo (che inganno sarebbe mai, infatti, quello che si può scoprire ancor prima che lo stesso sia messo in atto?…). Si possono avanzar dei sospetti, certo, ma per farlo bisognerebbe far ricorso alla Teoria della Menzogna e non è affatto il caso di sollevare inutili vespai prima di Natale: lo faremo, perciò, dopo.

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