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Servizi non richiesti sul cellulare: come evitarli, come reclamare

La querelle era cominciata quest’estate, fra agosto e settembre, quando migliaia di utenti si erano ritrovati sul conto telefonico alcune spese per servizi non richiesti al momento della stipula del contratto. Alcuni consumatori si erano trovati abbonati a servizi a pagamento semplicemente per avere sfiorato un banner pubblicitario, altri avevano superato le soglie previste dal piano tariffario navigando su contenuti a pagamento non richiesti.

Ora, a distanza di circa quattro mesi, l’Autorità garante della Concorrenza e del Mercato ha comminato ai quattro principali operatori del settore delle comunicazioni mobili sanzioni per un ammontare di 5,1 milioni di euro così ripartiti: 1.750.000 euro ciascuno per Telecom e H3G e a 800.000 euro ciascuno per Wind e Vodafone. Una sanzione dovuta alle “pratiche commerciali scorrette nell'ambito della commercializzazione dei servizi premium utilizzati via Internet da terminale mobile”.

Le numerosissime denunce arrivate per tutto il 2014, ma in maniera particolare nella seconda metà dello scorso anno, hanno indotto l’Agcom a vederci chiaro sui sovrapprezzi imposti ai consumatori attraverso procedure ingannevoli.

Il Gruppo Antitrust - Nucleo speciale Tutela mercati della Guardia di Finanza ha constatato due pratiche scorrette: 1) l’omissione di informazioni sul fatto che il contratto di telefonia mobile preabilita automaticamente la sim alla ricezione di servizi; 2) l’attuazione di procedure automatiche di attivazione del servizio e di fatturazione, senza l’autorizzazione da parte del consumatore.

Come evitare simili problemi? E come si può porvi rimedio una volta che ci si accorge del danno subito? Innanzitutto occorre fare molta attenzione agli sms che le compagnie di telefonia inviano e che con la semplice risposta attivano delle funzioni a pagamento. Se non ci interessa cambiare il nostro profilo di spesa, la cosa migliore è eliminare gli sms. L’altra cautela da adottare è prestare attenzione a dove si digita. Molti utenti si sono ritrovati abbonati a servizi che non avevano richiesto dopo aver sfiorato banner o pop up durante la navigazione o i giochi. Quando si naviga o si gioca, dunque, occorre fare attenzione a ciò che compare sul display del nostro smartphone: anche se la maggior parte delle app sono gratuite, alcune sono a pagamento e può essere utile tenere d’occhio il proprio credito telefonico.

Se il danno è già stato fatto e ci si ritrova senza credito (in caso di ricaricabile) o con sovraprezzi (in caso di abbonamenti) per servizi extra non richiesti, la prima cosa da fare è contattare immediatamente il gestore con un reclamo scritto (tramite fax, attraverso il portale online, i canali dedicati o raccomandata con ricevuta di ritorno) con il quale si contestano le somme ingiustamente addebitate, ci si dichiara estranei alle modifiche e alle opzioni attivate e si richiede il rimborso.

Se l’attivazione del servizio non richiesto è avvenuta tramite sms è necessario inviare la richiesta di blocco all’operatore e all’azienda interessati. Qualora l’operatore non dovesse fornire un riscontro ci si può rivolgere alle associazioni dei consumatori, anche perché l’unione fa la forza e non si sarebbe arrivati a una decisione del genere senza una comunicazione diffusa e condivisa di questo tipo di problemi da parte degli utenti.
 

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