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"Siamo gli Afro Influencers e per l'integrazione sfidiamo con ironia razzismo e pregiudizi"

- (Photo: instagram - getty)
- (Photo: instagram - getty)

Una voce, tante voci per raccontare che insieme si può essere forti, “virali” e combattere i pregiudizi anche attraverso i social e con un sorriso. È la forma di attivismo innovativa creata dai ragazzi di Afro Influencers, la prima crew che vuole rappresentare la comunità afrodiscendente sul web. “Ho pensato che l’unione avrebbe fatto la forza”, dice all’HuffPost Moustapha Thiam, 22enne di origini senegalesi nato in provincia di Bergamo, che ha avuto l’idea di fondare il collettivo durante il primo lockdown.

Il ragazzo, analista informatico di professione e conosciuto come Musty TV sul web, con l’aiuto di Tyg3r (influencer bolognese di origini africane, anch’esso membro del team) ha raggruppato TikToker, Youtuber e Instragrammer di origini africane già molto seguiti per valorizzarli ulteriormente e aprire loro sbocchi professionali nel campo dell’intrattenimento e non solo. “Puntiamo a riuscirci aiutandoci a vicenda. Insieme si è più forti, di questo sono certo”, sostiene entusiasta il fondatore.

Il gruppo è stato lanciato la scorsa con un evento in Piazza del Duomo a Milano. Da quel momento l’agenzia ha ricevuto dozzine di richieste di adesione da influencer affermati o in erba provenienti da Regno Unito, Francia e Spagna. “Vorrei espandere i confini di questo progetto e creare un grande gruppo a livello europeo”, confessa Thiam.

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I ragazzi di Afro Influencers - ci racconta Moustapha - stanno lavorando anche come testimonial di brand importanti. “Siamo diventati un’agenzia per necessità, dopo che anche in Italia e in Europa si sono iniziati a vedere gli effetti indiretti del Black Lives Matter. Negli Usa, infatti, il movimento ha aperto le porte agli influencer afroamericani. Ora in tutto il mondo le grandi aziende hanno capito che è giunto il momento di cambiare linguaggio, rendendolo più inclusivo. È marketing, certo, ma ben venga se serve a far capire che ci siamo”.

Afro Influencers, infatti, non vuole essere soltanto uno strumento di crescita professionale. Uno degli obiettivi è combattere il razzismo attraverso la potentissima arma della condivisione online. “Internet, social e il cellulare sono parte integrante della nostra vita, nel bene e nel male. Pensare che, in questo caso, possano veicolare un messaggio di inclusione non può che spingerci a proseguire col nostro percorso. Capita di ricevere insulti stupidi, ma a quelli si risponde con un sorriso. Siamo autoironici e vogliamo portare finalmente aria di cambiamento”, dice Thiam che domenica 3 ottobre interverrà a Ferrara al festival di Internazionale nel corso del dibattito TikTok, fateci entrare!, in cui si parlerà di come giovani afroitaliani e militanti antirazzisti usino sempre più spesso podcast e piattaforme social per raccontarsi, fare politica e ritagliarsi il proprio spazio nella società.

Il lavoro e il messaggio dei ragazzi della crew non possono che riportare alla mente l’influencer Khaby Lame, 21enne nato in Senegal e cresciuto in Piemonte, re di TikTok con 113 milioni di follower e detentore di quasi 47 milioni di seguaci su Instagram. “Khaby è un amico, lo conosco da tempo, già prima che esplodesse. Il suo successo ci rende orgogliosi e felici: sarebbe bello averlo nella crew per portare il progetto ancora più in alto e in giro per il mondo. Ripeto: l’unione fa la forza”, dice Moustapha.

Questo articolo è originariamente apparso su L'HuffPost ed è stato aggiornato.