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Siria, conferenza pace Onu 22 gennaio, divide ruolo Iran

GINEVRA (Reuters) - Il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, ha detto che la conferenza di pace sulla Siria 'Ginevra 2' si terrà il prossimo 22 gennaio. Una nota dell'organizzazione non precisa quali paesi vi prenderanno parte, né se l'Iran verrà invitato. In passato, la partecipazione di Teheran ha creato frizioni tra Stati uniti e Russia. L'Onu spera in una transizione pacifica in Siria, sulla base dell'accordo raggiunto nel giugno dello scorso anno a Ginevra. "Abbiamo un obiettivo chiaro", ha spiegato Ban Ki-moon ai giornalisti, a New York. La "piena attuazione del comunicato di Ginevra del 30 giugno 2012", compresa l'istituzione di un organo di governo di transizione con pieni poteri esecutivi. Ban Ki-Moon non ha detto nulla in merito a chi è stato invitato ai colloqui e non ha risposto alle domande dei giornalisti. Gli Stati Uniti e i governi europei hanno detto che l'Iran potrà prendere parte ai cosiddetti colloqui 'Ginevra 2' se abbraccia l'esito della conferenza del giugno 2012, che ha chiesto un governo di transizione per sostituire gabinetto del presidente siriano Bashar al-Assad. IRREALISTICO CESSATE-IL-FUOCO PRIMA DI CONFERENZA Il mediatore Lakhdar Brahimi ha incontrato alti funzionari statunitensi e russi a Ginevra nell'ultimo tentativo di ottenere nuovi negoziati per porre fine a una guerra che è giunta al terzo anno e che ha ucciso più di 100.000 persone. Brahimi, con il sostegno delle potenze mondiali, cercava di convocare una conferenza di pace dal maggio scorso e aveva sperato di annunciarne una per il prossimo mese di dicembre. Nel corso di una conferenza stampa, Brahimi ha spiegato che la lista dei partecipanti alla conferenza non è ancora stata definita. A chi gli chedeva se Iran e Arabia Saudita siederanno al tavolo, il mediatore ha risposto che "la lista non è ancora stata stabilita, sebbene questi due paesi figurino certamente fra i possibili partecipanti". Brahimi dovrebbe incontrare i promotori americani e russi dei negoziati il prossimo 20 dicembre e ha chiesto al governo siriano e all'opposizione di ridurre l'intensità del conflitto, pur sottolineando che un cessate-il-fuoco è poco realistico prima dell'inizio dei colloqui. DUBBI SU PRESENZA IRAN Un alto diplomatico dell'Unione Europea coinvolto nelle questioni riguardanti l'Iran e la Siria ha detto che, dopo l'accordo con Teheran di domenica scorsa, non si può "immaginare che Washington continui a opporsi a una presenza iraniana". Altre fonti diplomatiche, tuttavia, hanno detto che non ci sono i presupposti affinché l'Iran partecipi a 'Ginevra 2' sulla sola base dell'accordo sul nucleare. Dopo l'annuncio dei colloqui, Gran Bretagna e Francia hanno chiarito che stavano ancora insistendo sul fatto che l'Iran deve accettare l'accordo del giugno 2012 prima di poter essere invitata. "Fino a quando l'Iran non appoggerà pubblicamente il comunicato di Ginevra, e, pertanto, chiarirà che supporta lo scopo della conferenza di Ginevra 2, è difficile vedere come possa svolgere un ruolo costruttivo nella ricerca di una soluzione politica del conflitto", ha commentato un portavoce del Foreign Office britannico. Il ministro degli Esteri britannico, William Hague, ha aggiunto che "una transizione politica significherebbe che Assad non può avere futuro ruolo in Siria". Un diplomatico francese ha affermato che l'Iran avrebbe dovuto accettare i termini del contratto del giugno 2012 prima di poter partecipare. Il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, ha accusato l'opposizione siriana per i ritardi nella convocazione della conferenza, dicendo che ha più volte imposto condizioni di partecipazione, tra cui l'uscita di Assad, che Mosca non considera accettabile come una condizione preliminare per un processo di pace. Lavrov, parlando a Roma, durante un viaggio con il presidente Vladimir Putin, ha dichiarato: "Si sarebbe potuta tenere molto prima se l'opposizione fosse stata responsabile e non avesse imposto precondizioni quando ci siamo incontrati nei mesi di settembre, ottobre e novembre". Un funzionario Usa ha detto che il segretario di Stato, John Kerry, parteciperà ai colloqui di gennaio.