Spionaggio, la moglie dell'ufficiale arrestato: "Disperato, lo stipendio non bastava più"
In attesa dell’udienza di convalida del fermo di Walter Biot, il capitano di fregata della Marina militare italiana arrestato a Roma con l’accusa di aver consegnato a un militare dell'esercito russo documenti classificati in cambio di 5mila euro, emergono nuovi dettagli sulla figura del 56enne. A parlare di lui, e di quello che lo avrebbe spinto a "tradire" la patria, ci ha pensato la moglie.
VIDEO - Chi è Walter Biot
Intervistata dal Corriere della Sera Claudia Carbonara, moglie del capitano nonché psicoterapeuta specializzata in sessuologia clinica, ha sottolineato: "Mio marito non voleva fottere il Paese, scusate la parola forte. E non l'ha fatto neanche questa volta, ve l'assicuro, ai russi ha dato il minimo che poteva dare. Niente di così compromettente. Perché non e' uno stupido, un irresponsabile. Solo che era disperato. Disperato per il futuro nostro e dei figli. E così ha fatto questa cosa...".
Il gesto di Biot, secondo la donna, è legato a una crisi profonda: "Era veramente in crisi da tempo, aveva paura di non riuscire più a fronteggiare le tante spese che abbiamo. L'economia di casa. A causa del Covid ci siamo impoveriti".
Secondo la moglie, infatti lo stipendio fisso allo Stato Maggiore della Difesa, da tremila euro, "non bastava piuù per mandare avanti una famiglia con 4 figli 4 cani". "E poi la scuola, l'attività fisica, le palestre dei figli a cui lui non voleva assolutamente che dovessero rinunciare", ha aggiunto.
Walter Biot, chi è il capitano di fregata della Marina militare
Biot, 56 anni, era ormai prossimo alla fine della sua carriera. Il suo attuale incarico era al terzo reparto dello Stato maggiore della Difesa, ufficio Politica militare e pianificazione. Secondo quanto riportato da Ansa aveva intrapreso da ragazzo la carriera militare in Marina ed era diventato sottufficiale. Poi, con un concorso interno, il passaggio tra gli ufficiali. Proprio da ufficiale del 'ruolo speciale' si è qualificato "guida caccia". Per molti anni è stato imbarcato, prima su cacciatorpedinieri poi sulla portaerei Garibaldi.
Intorno al 2008 è passato allo Stato maggiore della Marina militare, presso l'ufficio stampa. Dal dicembre 2010 all'agosto 2015 ha lavorato nella sezione internazionale della Pubblica informazione del ministero della Difesa, periodo durante il quale al dicastero si sono alternati diversi ministri. Successivamente il passaggio allo Stato maggiore della Difesa, dove è approdato all'ufficio Politica militare.