Annuncio pubblicitario
Italia markets closed
  • FTSE MIB

    33.987,67
    -118,34 (-0,35%)
     
  • Dow Jones

    39.375,87
    +67,87 (+0,17%)
     
  • Nasdaq

    18.352,76
    +164,46 (+0,90%)
     
  • Nikkei 225

    40.912,37
    -1,28 (-0,00%)
     
  • Petrolio

    83,44
    -0,44 (-0,52%)
     
  • Bitcoin EUR

    52.262,02
    -1.532,00 (-2,85%)
     
  • CMC Crypto 200

    1.173,44
    -35,25 (-2,92%)
     
  • Oro

    2.399,80
    +30,40 (+1,28%)
     
  • EUR/USD

    1,0844
    +0,0029 (+0,27%)
     
  • S&P 500

    5.567,19
    +30,17 (+0,54%)
     
  • HANG SENG

    17.799,61
    -228,67 (-1,27%)
     
  • Euro Stoxx 50

    4.979,39
    -8,09 (-0,16%)
     
  • EUR/GBP

    0,8457
    -0,0015 (-0,17%)
     
  • EUR/CHF

    0,9703
    -0,0023 (-0,23%)
     
  • EUR/CAD

    1,4779
    +0,0065 (+0,44%)
     

Standard and Poor's: vittoria 'No' ritarderebbe soluzione sofferenze bancarie, ma niente crisi mercati

Italian Prime Minister Matteo Renzi leads a news conference to mark his 1000 days in government in Rome, Italy, November 18, 2016. REUTERS/Stefano Rellandini - RTX2UBRY (Reuters)

MILANO (Reuters) - Un'eventuale vittoria del "no" nel referendum del 4 dicembre non avrebbe un impatto sui mercati comparabile alla crisi dello spread del 2010, grazie al rapido intervento della Bce, ma ritarderebbe la soluzione del problema delle sofferenze bancarie. Lo ha detto il capo economista Emea di S&P Jean-Michel Six. "Nel caso di vittoria del 'no' avremo sicuramente un po' di turbolenza, di deterioramento dello spread (dell'Italia), ma la differenza rispetto al 2010 è che adesso abbiamo sopra la testa l'ombrello nucleare dell'Omt, del 'whatever it takes' di Draghi, questo fa una grossa differenza, la Bce sarebbe molto rapida a intervenire", ha affermato Six durante una conferenza organizzata dall'agenzia di rating. "Ma i mercati sono molto preoccupati per le banche e la situazione degli npl. Una vittoria del 'no' potrebbe ritardare ulteriormente la soluzione del problema, poiché l'attenzione si sposterebbe di più dalle questioni finanziarie alla politica". TAPERING QE Relativamente al programma di Qe del Bce, Six prevede un'estensione degli acquisti almeno fino alla fine del 2017 anche se, aggiunge, un annuncio in tale senso non dovrebbe arrivare già nel meeting di dicembre. L'economista non esclude che dalla metà del prossimo anno Francoforte possa iniziare una "lenta e graduale" riduzione dell'importo mensile degli acquisti (attualmente pari a 80 miliardi di euro), il cosiddetto 'tapering', sulla base dell'andamento della crescita e delle aspettative di inflazione. "Ritengo che al più tardi per fine 2017 l'importo mensile del Qe comincerà a ridursi; ma se il Qe sarà ridotto vuol dire che saranno arrivate buone notizie" conclude Six. (Giulio Piovaccari) Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia