Strage Piazza Loggia, oltre a condanne ergastolo risarcimenti milionari
MILANO (Reuters) - La sentenza con la quale la Corte d'Assise d'Appello di Milano ha chiuso l'ultimo, per ora, capitolo sulla strage di piazza della Loggia del 28 maggio 1974 a Brescia, oltre all'ergastolo per i due imputati rimasti, ha sancito una serie di risarcimenti milionari per i parenti delle vittime, i feriti, i sindacati e le istituzioni dello Stato. Lo si evince dal dispositivo della sentenza con cui ieri sera i giudici, dopo tre inchieste e 12 processi, hanno condannato al carcere a vita i due allora membri del gruppo neofascista Ordine Nuovo Carlo Maria Maggi e Maurizio Tramonte (quest'ultimo anche confidente dei servizi segreti col nome di fonte Tritone) per la bomba fatta esplodere nella piazza bresciana durante un comizio sindacale antifascista che provocò otto morti e oltre 100 feriti. I giudici hanno riconosociuto in totale oltre quattro milioni e mezzo di euro a parenti delle vittime e feriti a titolo di provvisionale immediatamente esecutiva, demandando il risarcimento totale al giudice civile. Di questi, ben un milione e mezzo di euro è stato riconosciuto a Giorgio Trebeschi, che all'epoca aveva un anno e mezzo e nell'attentato perse entrambi i genitori. Un milione di euro, sempre a titolo di provvisionale, è stato destinato al Comune di Brescia, 300.000 euro alla Camera del lavoro di Brescia (Cgil), 200.000 a testa alle organizzazioni bresciane di Cisl e Uil. Risarcimenti da liquidare in sede civile per Presidenza del Consiglio e per il Ministero dell'Interno. Maggi e Tramonte potranno ora presentare ricorso alla Corte di Cassazione, che dovrebbe scrivere la parola fine su uno dei principali eventi di quella che è stat definita dagli storici la "strategia della tensione" negli anni 70. La Cassazione dispose un nuovo processo d'appello per i due imputati, dopo che nel nevembre 2010 vennero assolti dalla Corte d'assise d'appello di Brescia - insieme all'ex esponente neonazista Delfo Zorzi (oggi cittadino giapponese), all'ex generale dei carabinieri Francesco Delfino (deceduto) e all'ez segretario dell'Msi Pino Rauti (deceduto). Quest'ultima sentenza è la conclusione della terza inchiesta sulla strage, sempre attribuita all'estrema destra. Sul sito www.reuters.it le altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia