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Sydney, 3 morti e 4 feriti in blitz a caffè con ostaggi

Un ostaggio corre verso un agente di polizia all'esterno del Lindt cafe, a Martin Place, nel centro di Sydney, 15 dicembre 2014. REUTERS/Jason Reed (Reuters)

SYDNEY (Reuters) - Le forze di sicurezza australiane hanno fatto irruzione in un caffè nel cuore finanziario di Sydney dove diverse persone erano tenute in ostaggio da 16 ore, e tre persone sono rimaste uccise. Lo ha riferito la polizia, che ha parlato anche di quattro feriti, mentre secondo alcuni media una delle vittime è lo stesso sequestratore, un rifugiato iraniano su cui pesano diverse accuse di aggressione sessuale. Una fitta sparatoria e forti esplosioni sono risuonate dopo le 2 del mattino, le 16 ora italiana. Pochi momenti prima almeno sei ostaggi erano riusciti a scappare dal caffè della Lindt, nel centro della città. Secondo la polizia le vittime sono un uomo di 50 anni e due donne, di 34 e 38 anni. Il sequestratore era stato identificato come Man Haron Monis, sedicente sceicco. Nel 2012, secondo i media locali, Monis fu riconosciuto colpevole di avere inviato lettere offensive e di minaccia alle famiglie di otto soldati australiani uccisi in Afghanistan, in segno di protesta contro il coinvolgimento dell'Australia nel conflitto. Durante il sequestro gli ostaggi - inizialmente una ventina - sono stati costretti ad esibire una bandiera islamica, il che aveva fatto temere un attentato di stampo jihadista. L'Australia, alleato degli Stati Uniti nella lotta contro lo stato islamico in Siria e Iraq, è da tempo in allerta contro attentati condotti da militanti che ritornano dai combattimenti in Medio Oriente. Sul sito www.reuters.it le altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia