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Tangenti Saipem Algeria, rinviati a giudizio Scaroni, Eni e Saipem

L'ex amministratore delegato di Eni Paolo Scaroni a Caracas nel 2010. REUTERS/Carlos Garcia Rawlins (Reuters)

MILANO (Reuters) - Il gup del tribunale di Milano Manuela Scudieri ha rinviato a giudizio per corruzione internazionale l'ex AD di Eni Paolo Scaroni, l'ex responsabile per il Nord Africa del gruppo Antonio Vella, oltre alle due società Eni e Saipem nell'ambito della legge 231 sulla responsabilità penale delle persone giuridiche. Lo riferiscono fonti legali, che hanno spiegato che sono stati rinviati a giudizio tutti gli imputati. Il 5 dicembre inizierà il processo davanti alla quarta sezione penale. A chiedere il rinvio a giudizio sono stati i pm di Milano Fabio De Pasquale e Isidoro Palma. Al centro della vicenda c'è l'acquisizione da parte di Saipem di sette contratti d'appalto in Algeria del complessivo valore di 8 miliardi di euro, per i quali l'accusa sostiene siano stati pagati 198 milioni di euro di tangenti. Tutti gli imputati hanno sempre respinto le accuse. "Siamo certi della nostra innocenza e siamo convinti che anche il Tribunale lo riconoscerà come già aveva fatto il gup nella prima udienza preliminare", ha commentato oggi l'avvocato di Scaroni Enrico de Castiglione. Il 'grosso' del procedimento è da tempo nella fase dibattimentale al Tribunale di Milano dopo il rinvio a giudizio nell'ottobre 2015 di Saipem e altre cinque persone fra le quali l'ex presidente Pietro Franco Tali. In quella occasione il gup Alessandra Clemente aveva prosciolto Scaroni, Vella ed Eni, ma il 24 febbraio scorso la Corte di Cassazione annullò quella decisione, rinviando gli atti a Milano perché fossero sottoposti a un nuovo giudice in una nuova udienza preliminare. Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia