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Tap, Calenda: Si va avanti, nonostante Puglia blocchi progetto per ulivi

MILANO (Reuters) - La Regione Puglia sta bloccando il progetto del gasdotto Tap, che porterà il gas azero in Italia via Albania e Grecia, per una questione legata all'espianto di 231 ulivi. E' quanto ha sottolineato il ministro allo Sviluppo Economico, Carlo Calenda, in un passaggio del suo intervento domenica scorsa nel corso del workshop Ambrosetti a Cernobbio, parlando della necessità di realizzare le riforme istituzionali in Italia. "Il Tap è importantissimo per noi. Dobbiamo espiantare 231 ulivi e ripiantarli. A un certo punto la Regione ci dice che non si può fare in estate perche si rovinano, ok lo facciamo adesso poi ci dicono che sono alberi di alto fusto e quindi non è possibile mettere sotto di loro un tubo di un metro e mezzo. Si sta parlando di un metro e mezzo di tunnel, vi sembra che gli ulivi possano essere ad alto fusto, può una Regione dichiararli ad alto fusto per bloccare un investimento?", ha detto il ministro. Interpellato da Reuters Calenda ha poi precisato che "il progetto Tap va avanti, certo che va avanti". In Grecia e Albania le ruspe sono già all'opera, mentre sulle sponde pugliesi si aspetta il via libera ai lavori preliminari, ovvero lo spostamento degli ulivi. Il Trans Adriatic Pipeline è la parte terminale del corridoio meridionale del gas che attraverserà sei Paesi (per 3.500 chilometri) dal Mar Caspio al Salento attraverso Scp (South Caucasus Pipeline), Tanap (Trans Anatolian Pipeline) e, appunto, Tap. Sul litorale di San Foca, comune di Melendugno in provincia di Lecce, la prima mossa prevista è proprio quella dello spostamento degli ulivi dall’area in cui arriverà il gasdotto: 231 in una prima fase, ulteriori 1.700 successivamente. Snam detiene il 20% di Tap. Gli azioni soci sono: BP, Socar, Fluxys, Enagas e Axpo. Il primo gas è atteso dal primo gennaio 2020. (Giancarlo Navach) Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia