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Tar del Lazio respinge ricorso Telecom Italia contro bandi Infratel

MILANO (Reuters) - Il Tar del Lazio ha messo un punto fermo sui bandi della società pubblica Infratel per la realizzazione della rete a banda ultralarga, respingendo il ricorso di Telecom Italia (Tim) che criticava le modalità di gara perchè, sosteneva, favorivano Open Fiber, del gruppo Enel.

A questo punto sarà molto probabilmente Open Fiber a realizzare e gestire per i prossimi 20 anni la rete telefonica a banda ultralarga nelle zone a fallimento di mercato nel Paese.

Secondo una comunicazione del Tribunale amministrativo, visionata da Reuters, la sentenza pubblicata oggi "respinge, dichiara inammissibile" il ricorso Tim.

Rimane aperta l'opposizione di Fastweb, gruppo Swisscom, che però pare ora avviata a un esito simile a quello di Tim, secondo una fonte vicina alla vicenda.

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I ricorsi Tim e Fastweb sono stati presentati lo scorso anno, dopo che sono state rese note le modalità di gara.

Nel frattempo Open Fiber si è aggiudicata tutti i lotti del primo bando da 1,4 miliardi di euro per Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Abruzzo e Molise.

Dopo questa decisione Telecom Italia ha deciso di ritirarsi dalla gara, aggiungendo che investirà in modo selettivo e autonomo nelle stesse zone, ammodernando la sua rete.

Intendeva però proseguire con il ricorso, che, se accolto, poteva obbligare Infratel a rivedere le modalità di gara.

L'AD Enel ha anticipato nei giorni scorsi che è probabile la vittoria di Open Fiber anche per il bando successivo da 1,2 miliardi per le regioni Piemonte, Valle D’Aosta, Liguria, Friuli Venezia Giulia, Umbria, Marche, Lazio, Campania, Basilicata, Sicilia e provincia autonoma di Trento.

La rete, in gestione all'operatore che si aggiudica la gara, resta però di proprietà dello Stato.

Hanno seguito i ricorsi avvocati esperti di diritto amministrativo: per Infratel, Patrizio Messina e Francesca Isgrò dello studio Orrick e Daniele Cutolo; per Tim, Filippo Lattanzi, Francesco Cardarelli e Francesco Saverio Cantella.

In giudizio si sono costituiti, a fianco di Infratel, Vodafone Italia e Wind-3, società controllata da Vimpelcom e CK Hutchison.

Non è stato possibile avere un commento da Tim e da Infratel.

(Stefano Rebaudo)