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Telecom rifiata. Rumors su 4 richieste di Elliott al management

Anche la seduta odierna viene vissuta in flessione da Telecom Italia (Amsterdam: TI6.AS - notizie) che, dopo aver ceduto circa un punto e mezzo percentuale ieri, continua ad indietreggiare. Il titolo, che mostra una maggiore debolezza rispetto al mercato, negli ultimi minuti viene scambiato a 0,808 euro, sui minimi intraday, con un ribasso dell'1,49% e volumi sempre elevati, visto che fino ad ora sono transitate sul mercato oltre 100 milioni di azioni, rispetto alla media giornaliera degli ultimi tre mesi pari a circa 101 milioni di pezzi.

Telecom Italia anche oggi presta il fianco ad alcune prese di profitto dopo la brillante performance messa a segno la scorsa settimana, archiviata con un rialzo di circa il 14%.
Il titolo si concede così una pausa e intanto l'attenzione continua ad essere rivolta alle mosse del fondo Elliott che sarebbe già in possesso di una quota compresa tra il 10% e il 14% del capitale del gruppo telefonico.

Le quattro richieste del fondo Elliott

Quest'oggi la stampa riporta alcune indiscrezioni in merito alle proposte espresse da Elliott al top management di Telecom Italia nel corso dell’incontro tenutosi a Londra venerdi? scorso.
Una delle richieste del fondo è la scissione proporzionale della rete, con attribuzione ai soci Telecom Italia delle quote di NetCo, la newco nella quale è destinata la rete. Questo consentirebbe un successivo ingresso di Cassa Depositi e Prestiti attraverso la fusione con Open Fiber.

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Elliott chiede inoltre la conversione delle azioni di risparmio in ordinarie, un'operazione bocciata da Vivendi (Londra: 0IIF.L - notizie) a dicembre 2015, ma alla quale il mercato guarda con interesse e su cui sembra scommettere, visto che nei giorni scorsi lo sconto tra le due tipologie di azioni è sceso al 13%.

Un'altra richiesta è relativa al ritorno del dividendo per le azioni ordinarie, probabilmente già nell'esercizio in corso.
Infine, il fondo Elliott si focalizza sulla governance e punta in particolare ad un miglioramento della stessa, con la nomina di un board interamente costituito da indipendenti.

Il commento di Equita SIM

Con riferimento al demerger della rete, gli analisti di Equita SIM pensano che la strada dell'IPO sia preferibile, garantendo il mantenimento del controllo a Telecom Italia, ma lasciando flessibilita? strategica per valutare operazioni di fusione con Open Fiber e l’ingresso di Cassa Depositi e Prestiti.
Quanto al ritorno del dividendo per le azioni ordinarie, agli analisti della SIM milanese sembra preferibile che Telecom Italia prosegua nel deleverage, almeno per tutto il 2018, prima di ritornare a pagare una cedola alle ordinarie.

Infine, la conversione delle risparmio e il miglioramento della governance a detta degli esperti sarebbero di supporto per il titolo, che tratta a multipli compressi. Questo anche per via dei temi legati proprio alla governance e alla struttura del capitale, visto che i fondamentali sono stati in netto miglioramento nel 2017, sia in Italia che in Brasile.
In attesa di novità non cambia la view di Equita SIM su Telecom Italia che resta un titolo da acquistare con un prezzo obiettivo a 1,02 euro.

La view di Mediobanca (Milano: MB.MI - notizie)

Una conferma bullish per il titolo è arrivata quest'oggi anche da Mediobanca Securities, che mantiene invariato il rating "outperform", con un target price a 1,3 euro.

Con riferimento alle richieste del fondo Elliott di cui parla la stampa, gi analisti evidenziano che la conversione delle azioni di risparmio in ordinarie e il ritorno al dividendo sarebbero dei forti catalizzatori che riporterebbero l'interesse su Telecom Italia insieme alla separazione della rete.

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