Annuncio pubblicitario
Italia markets closed
  • FTSE MIB

    33.987,67
    -118,34 (-0,35%)
     
  • Dow Jones

    39.235,46
    -72,54 (-0,18%)
     
  • Nasdaq

    18.321,62
    +133,32 (+0,73%)
     
  • Nikkei 225

    40.912,37
    -1,28 (-0,00%)
     
  • Petrolio

    83,99
    +0,11 (+0,13%)
     
  • Bitcoin EUR

    51.977,48
    -1.688,50 (-3,15%)
     
  • CMC Crypto 200

    1.179,60
    -29,09 (-2,41%)
     
  • Oro

    2.394,10
    +24,70 (+1,04%)
     
  • EUR/USD

    1,0828
    +0,0014 (+0,13%)
     
  • S&P 500

    5.553,59
    +16,57 (+0,30%)
     
  • HANG SENG

    17.799,61
    -228,67 (-1,27%)
     
  • Euro Stoxx 50

    4.979,39
    -8,09 (-0,16%)
     
  • EUR/GBP

    0,8458
    -0,0014 (-0,16%)
     
  • EUR/CHF

    0,9717
    -0,0009 (-0,09%)
     
  • EUR/CAD

    1,4762
    +0,0048 (+0,33%)
     

Terrorismo, due arresti a Brescia per propaganda Isis, puntavano a base Ghedi

MILANO (Reuters) - Due cittadini stranieri, un tunisino di 35 anni e un pakistano di 27, sono stati arrestati oggi a Brescia dalla polizia con l'accusa di progettare azioni terroristiche e di fare propaganda online allo Stato Islamico. "L'indagine è partita ad aprile, quando uno sconosciuto ha pubblicato numerosissimi messaggi di sostegno e proselitismo, oltre che di minaccia nei confronti dell'Italia", ha spiegato il procuratore aggiunto di Milano Maurizio Romanelli in una conferenza stampa. I due - in Italia da diversi anni, con permesso di soggiorno e lavoro regolare - sono accusati di associazione con finalità di terrorismo anche internazionale o di eversione dell’'ordine democratico. "Non solo hanno dimostrato la totale adesione allo Stato Islamico, anche con il proposito di partire per la Siria, ma hanno parlato tra loro di un possibile agire terroristico in Italia e discusso di possibili obiettivi, come la base militare di Ghedi, in provincia di Brescia", ha aggiunto il magistrato, che coordina il dipartimento terrorismo e attività eversive. Non c'è stato però "un inizio di passaggio all'azione e non si è mai realizzata un'effettiva situazione di pericolo", ha sottolineato. Anche le perquisizioni effettuate oggi al momento non hanno evidenziato "niente di eclatante". I due avevano iniziato un'attività di autoaddestramento, tramite il manuale "How to survive in the West" (Come sopravvivere in Occidente), che detta le regole su come passare inosservati. Il tunisino, attraverso un account Twitter, inviava "messaggi minacciosi a firma Islamic State sullo sfondo di alcuni luoghi-simbolo italiani, a Roma e Milano". "Siamo nelle vostre strade. Siamo ovunque. Stiamo localizzando gli obiettivi, in attesa dell'ora X", era uno dei messaggi, scritti a penna, in italiano, arabo e francese, su alcuni foglietti tenuti in mano che avevano sullo sfondo alcuni luoghi simbolo come il Colosseo a Roma, il Duomo o la stazione di Milano, oltre a mezzi della polizia, fermate della metropolitana, tratti autostradali e bandiere dell'Expo. (Ilaria Polleschi) Sul sito www.reuters.it le altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia