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Tessile-abbigliamento, trim2 visto in crescita nonostante guerra - Smi

Palazzo Chigi a Roma, illuminata con il tricolore italiano

MILANO (Reuters) - Il 73% delle aziende italiane del settore tessile-abbigliamento si aspetta che il fatturato continui a crescere nel secondo trimestre nonostante la guerra in Ucraina, le spinte inflazionistiche, le strozzature nella catena di approvvigionamento delle materie prime e le chiusure per Covid in Cina.

L'incremento medio ponderato delle vendite per il periodo aprile-giugno è atteso intorno al 16,3%, secondo le stime elaborate da Smi - Sistema Moda Italia, la federazione del tessile e della moda che fa parte di Confindustria Moda.

Il trend si mantiene, dunque, positivo, anche se registra un rallentamento rispetto ai recuperi dei trimestri precedenti sia per il confronto più difficile con il secondo trimestre 2021, sia per le incertezze legate al deterioramento dello scenario internazionale, sottolinea Smi.

La grande incognita è la durata del conflitto russo-ucraino, mentre la filiera manifatturiera non risente per ora della chiusura di tanti negozi in Cina per gran parte del secondo trimestre a causa del naturale scostamento temporale tra le vendite dei prodotti finiti nel Paese asiatico e la produzione a monte. "Qualche impatto sulla filiera ci sarà, ma è difficile da prevedere e quantificare, anche perché la speranza è che si tratti di un evento più circoscritto, anche da un punto di vista temporale, al contrario della guerra", ha detto il presidente di Smi Sergio Tamborini nel corso della presentazione delle stime settoriali.

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Il primo trimestre dovrebbe evidenziare una crescita media del 22,7% per il settore, meglio delle stime rilasciate in febbraio che prospettavano un incremento del 16,6%.

Quanto al fatturato 2021, dopo la flessione del 20% registrata nell'anno del Covid-19, il tessile-abbigliamento è rimbalzato del 18,4%, secondo Smi, a 52,9 miliardi di euro.

Nei mesi di gennaio e febbraio di quest'anno, sostanzialmente quindi senza gli effetti del conflitto in Ucraina, l'export del tessile-abbigliamento in Russia è cresciuto del 2,3% ed era pari al 2,9% del totale settoriale.

Ma la crisi geopolitica non mette in difficoltà solo le vendite in Russia. "Non c'è solamente quel centinaio di oligarchi russi sanzionati perché vicini a Putin. C'era qualche milione di persone russe che prima viaggiava per il mondo ed erano tutti 'high-spender'. Credo che un impatto sul settore potrebbe venire anche da qui", se rallentassero il loro consumi, ha detto Tamborini.

(Claudia Cristoferi, editing Stefano Bernabei)