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Tim, AgCom valuta se imporre separazione societaria rete

MILANO/ROMA (Reuters) - L'autorità italiana per le telecomunicazioni AgCom sta valutando se obbligare Telecom Italia (Tim) a separare le attività della rete di telefonia fissa e conferirle in una società controllata al 100%.

Lo dicono tre fonti vicine alla vicenda.

Una fonte dice che "c'è la possibilità concreta che l'autorità imponga la societarizzazione della rete Tim e potrebbe avvenire entro l'anno".

La fonte ricorda che diversi anni fa, quando si studiò lo stesso progetto, si prevedeva l'ingresso di due consiglieri AgCom nel cda della società della rete e che questa ipotesi potrebbe essere ripercorsa.

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L'autorità agisce al fine di garantire una maggiore neutralità della rete, ma la societarizzazione potrebbe essere il primo passo per arrivare alla fusione con Open Fiber, operatore di rete concorrente, controllato da Cassa Depositi e Prestiti (Cdp) e da Enel, per creare una rete unica nazionale.

Forze politiche e i concorrenti di Tim da tempo chiedono l'avvio di questo progetto anche al fine di ammodernare l'infrastruttura, ma la pressione è aumentata, da quando Roma ha cominciato a considerare l'influenza crescente di Vivendi nel gruppo telefonico.

Nei giorni scorsi, il presidente del Pd, Matteo Orfini, in un position paper, ha definito un percorso per arrivare alla fusione tra la rete Tim e Open Fiber.

Un portavoce Tim ha ribadito che la rete è un asset strategico per il gruppo, senza fare ulteriori commenti.

(Stefano Rebaudo, Giselda Vagnoni, Agnieszka Flak)