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Titoli azionari europei: la reazione della FED, la BCE e la geopolitica in primo piano

Calendario economico:

Giovedì 12 Dicembre 2019

  • CPI Germania (MoM) (Nov) Finale

  • CPI Francia (MoM) (Nov) Finale

  • HCPI Francia (MoM) (Nov) Finale

  • Produzione industriale Eurozona (MoM) (Ott)

  • Decisione del tasso sui depositi presso la BCE (Dic)/tasso di interesse della BCE (Dic)

  • Conferenza stampa ECB

Venerdì 13 Dicembre 2019

  • CPI Spagna (YoY) (Nov) Finale

  • HCPI Spagna (YoY) (Nov) Finale

Titoli principali

C’era finalmente un po’ di verde sul tabellone per le major europee, con il DAX30 in rialzo dello 0,58% per aprire la strada. Il CAC40 e EuroStoxx600 hanno registrato guadagni più modesti, con entrambi in aumento dello 0,22% nel corso della giornata.

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Il giorno, le principali aree di interesse sono state gli aggiornamenti degli Stati Uniti sull’andamento delle tariffe del 15 dicembre.

Qualche cautela era evidente, tuttavia, con la FED che stava attuando la sua politica monetaria finale dell’anno dopo la chiusura europea. Le aspettative erano per la FED di mantenere invariati i tassi, lasciando che le proiezioni economiche del FOMC avessero la più grande influenza che sta avendo oggi.

Dal Regno Unito, c’è stato anche un restringimento del vantaggio di Boris Johnson nei sondaggi di opinione finali sollevando dubbi sulla maggioranza di Johnson.

Le Statistiche

Mercoledì è stata una giornata tranquilla nel calendario economico dell’Eurozona. Non c’erano statistiche materiali che fornissero alle major la direzione del giorno.

Dagli Stati Uniti

Dagli Stati Uniti, i dati sull’inflazione hanno avuto un impatto moderato sulle major europee, con il tasso annuo di inflazione core che si è mantenuto stabile al 2,3% a novembre.

L’incertezza sul percorso dei tassi d’interesse per il 2020 ha lasciato le major su un piano più cauto. I dati economici provenienti dagli Stati Uniti erano stati piuttosto contrastanti prima della decisione odierna. Mentre la scorsa settimana i libri paga non agricoli e la crescita dei salari hanno impressionato, i numeri delle PMI del settore privato per novembre sono stati deludenti…

Alla fine di mercoledì, dopo la chiusura europea, la FED ha mantenuto i tassi invariati come previsto.

Dai numeri mediani delle proiezioni economiche

  • Si prevede che la crescita economica per il 2020 cresca del 2,0%, in linea con le previsioni di settembre.

  • Per quanto riguarda l’inflazione, si prevede che il Core PCE Price Index salirà all’1,9% nel 2020 e raggiungerà il 2,0% entro il 2021. Questo è aumentato dall’1,5% per il 2019.

  • Sulla disoccupazione, pur prevedendo un tasso di disoccupazione del 3,5% per il 2020, rivisto dal 3,7% a settembre, la FED prevede un tasso di lungo periodo del 4,1%.

  • Infine, sul percorso previsto per i tassi di interesse, i membri del FOMC vedono i tassi invariati fino al 2020, con 1 aumento dei tassi nel 2021.

  • Il tasso sui fondi federali aveva una mediana dell’1,6% per il 2020 e dell’1,9% per il 2021. A settembre, le mediane erano state rispettivamente dell’1,9% e del 2,1%.

  • A Trump potrebbe non piacere la attesa anticipata e una percentuale di fondi FED a lungo termine del 2,5%, tuttavia…

  • Quando si guarda alla trama dei punti, solo 4 membri del Comitato prevedono un aumento dei tassi il prossimo anno. I restanti 14 membri vedono tariffe in sospeso per tutto il prossimo anno.

Tutto sommato, nessuna revisione al ribasso delle previsioni di crescita e una FED accomodante sono considerate positive per i mercati azionari.

I Market Movers

Per il DAX: è stato un giorno rialzista per il settore automobilistico. La Volkswagen è aumentata dell’1,77% per aprire la strada, con Daimler alle spalle, in rialzo dell’1,67%. Anche BMW e Continental hanno trovato un forte supporto, con la coppia in rialzo dell’1,5% e dell’1,37% rispettivamente. Il giorno successivo è arrivato il momento in cui i mercati hanno risposto alla notizia della pianificazione degli Stati Uniti di ritardare le tariffe del 15dicembre.

Anche per le banche è stata una giornata rialzista. Deutsche Bank è cresciuta dello 0,91%, con Commerzbank in crescita dello 0,48%.

Dal CAC, è stata una giornata positiva per le banche. Credit Agricole ha aperto la strada, aumentando dello 0,36%. BNP Paribas e Soc Gen hanno registrato guadagni più modesti rispettivamente dello 0,26% e dello 0,31%.

Il settore automobilistico francese, tuttavia, ha contrastato la tendenza, nonostante il sentimento più positivo nei confronti del commercio. Peugeot e Renault sono diminuiti rispettivamente dello 0,05% e dello 0,16%.

Sull’indice VIX

Il VIX ha visto il rosso per il secondo giorno consecutivo, scendendo del 4,4% mercoledì. Dopo un calo dell’1,13% martedì, il VIX ha chiuso la giornata a 15,0.

La politica monetaria della FED ha contribuito al ribasso nel corso della giornata, con le proiezioni economiche del FOMC che prevedono una sospensione dei tassi fino al 2020.

All’inizio della giornata, il VIX aveva raggiunto un massimo intraday di 16,0, con il rialzo nonostante le notizie dell’amministrazione americana che aveva in programma di ritardare le tariffe che sarebbero state lanciate domenica.

La giornata di oggi

Sarà un giorno relativamente impegnativo per il calendario economico dell’Eurozona. I dati economici provenienti dall’Eurozona comprendono i dati relativi alla produzione industriale dell’Eurozona di ottobre.

Di minore influenza sulla giornata, saranno finalizzati i dati sull’inflazione di novembre da Germania e Francia.

Al di fuori dei numeri, mentre le ultime proiezioni del FOMC sono positive per le major europee, anche il commercio e le elezioni generali del Regno Unito saranno al centro dell’attenzione…

Qualsiasi chiacchiera negativa e si aspettano che l’avversione al rischio pesa, con incertezza sull’esito delle elezioni generali del Regno Unito in seguito oggi anche un test per i rialzisti.

Nel mercato dei futures, al momento della stesura del presente documento, il DAX30 era in calo di 13,5 punti, mentre il Dow in calo di 4 punti.

This article was originally posted on FX Empire

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