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Trafilerie Brambilla a rischio fallimento: lavoratori pronti a bloccare la Lecco-Bergamo

Lo striscione degli operai delle Trafilerie Brambilla pubblicato su La Provincia di Lecco

Il tempo sta per scadere e i lavoratori delle Trafilerie Brambilla di Calolziocorte sono pronti a bloccare la statale Lecco-Bergamo se non si troverà una soluzione alla crisi che ha travolto l’azienda di Vittorio Brambilla, padre dell’ex ministro Michela Vittoria Brambilla, nota per le sue campagne animaliste.

Chi è Michela Vittoria Brambilla, imprenditrice, politica e miss Eleganza Emilia

La crisi delle Trafilerie Brambilla è venuta a galla prima delle ferie estive del 2013, quando l’azienda aveva annunciato “difficoltà di liquidità dovute alla situazione debitoria”: per evitare la procedura fallimentare, i vertici della Brambilla, nel novembre 2013, avevano chiesto il concordato preventivo. Ora il tempo sta per scadere e nessun compratore ha formalizzato un’offerta per salvare l’azienda e il lavoro dei 73 dipendenti che restano con il fiato sospeso.

La fotostoria di Michela Vittoria Brambilla

Due aziende si sono fatte avanti nelle scorse settimane: un grosso gruppo italiano e una holding turca. Secondo Diego Riva, segretario provinciale della Fiom, se un acquirente non si farà avanti nella prossima settimana difficilmente il giudice assicurerà una nuova proroga

Lo scorso 15 ottobre la società aveva inviato all’Agenzia regionale per il lavoro, ai sindacalisti di Cgil, Cisl e Uil, ai rappresentanti sindacali dell’azienda e a Confindustria Lecco, una raccomandata nella quale formalizzava la richiesta di “cassa integrazione straordinaria per crisi aziendale per cessazione d’attività”. Sono passati quasi sei mesi e il Ministero del Lavoro non ha ancora raccolto l’appello. Pur di mantenere attiva la fabbrica e garantire un minimo di salario ai dipendenti (circa 300 euro), sono stati organizzati turni settimanali che tengono occupati una decina di lavoratori a rotazione. Una mossa intelligente, per rendere più appetibile l’azienda agli occhi di un eventuale compratore, sicuramente più attratto da uno stabilimento in funzione, piuttosto che da uno con le macchine ferme.

Dopo il presidio di oggi, giovedì la trattativa sindacale si sposterà nella sede dell’Unione Industriali dove i rappresentati dei lavoratori, il liquidatore dell’azienda e il commissario nominato dal giudice cercheranno di imbastire un’exit strategy. Se giovedì non si dovesse trovare una soluzione, Diego Riva promette il blocco della statale Lecco-Bergamo e la distribuzione di volantini agli automobilisti per portare alla ribalta la crisi della Brambilla.

Intanto la figlia del proprietario, l’ex ministro Michela Vittoria Brambilla, che negli scorsi giorni aveva organizzato la “marcia dei beagle”, per “celebrare” il decreto che recepisce in forma restrittiva la direttiva europea 2010/63 sulla protezione degli animali utilizzati a scopi scientifici, è stata oggetto di uno striscione di protesta da parte dei lavoratori che con sarcasmo hanno chiesto alla parlamentare: “E a noi chi ci adotta?”