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Trenitalia, anche le divise sono in ritardo

Trenitalia, le vecchie divise (LaPresse)
Trenitalia, le vecchie divise (LaPresse)

Se si scende in strada e si chiede alle persone un giudizio su Trenitalia, normalmente sugli orari si tende a dare un giudizio negativo. Sono molti, durante il giorno, i treni che bucano l’orario di arrivo, mentre in Giappone si fanno comunicati di scuse per convogli partiti con qualche secondo di anticipo.

La tradizione italiana si ripercuote anche sulle divise: quelle nuove, di Trenitalia, sono pure loro in ritardo. La rivoluzione del look dei controllori è stata annunciata tempo fa, ma dopo quello non è accaduto nulla. Un problema con la ditta che avrebbe dovuto fornire le nuove maglie tecniche ha costretto l’azienda a fermare tutto. Niente più polo blu a sostituire le giacche d’ordinanza, si va avanti con le vecchie uniformi.

A quanto pare però la situazione è peggiore del previsto: i nuovi assunti sono rimasti… a nudo, e quindi anche durante la stagione estiva potranno essere costretti usare i vestiti invernali. In pratica, è come entrare in una spiaggia d’agosto con la tuta da sci.

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Il nuovo regolamento era stato approvato dall’azienda a inizio maggio, insieme a un codice per l’aspetto fisico che aveva destato non poche polemiche. Nella prima stesura si leggeva, oltre all’obbligo per i dipendenti di portare barbe ben curate e capelli lughi raccolti con un elastico rosso, anche il divieto di mostrare tatuaggi e piercing vistosi sulla pelle scoperta. Quest’ultima frase, poi, è stata stralciata dalla versione successiva. Per le nuove divise, invece, era stata prevista la consegna per il 10 giugno: sono arrivati solo i pantaloni. Le polo? In ritardo, appunto.

Il 29 maggio Trenitalia ha comunicato ai sindacati il problema con la ditta fornitrice delle polo. Il segretario generale del sindacato Orsa, Andrea Pelle, dice che è stato suggerito al personale di “recarsi al lavoro con indumenti invernali o con abiti propri”, e per abiti propri si intende le divise estive della versione precedente, ultima consegna anno 2015. Dunque i nuovi assunti non hanno di che ripiegare, e potrebbero ridursi a usare capi invernali. Il sindacato Orsa denuncia “il lavoro in condizioni disagevoli“, mentre l’azienda rassicura dicendo che chi fosse sprovvisto, a richiesta, fornirà delle vecchie divise.

Il segretario aggiunto del sindacato Michele Formisano ha inoltre sottolineato un aspetto dubbioso, riguardante allo stile delle nuove divise: “Preoccupa, in ottica aggressioni, la scarsa autorevolezza della nuova polo. Diversi studi comportamentali ritengono un valido freno alle aggressioni la sola presenza della divisa, ciò non avviene se si mandano in giro dipendenti in pantalone classico e polo“.

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