Trimestrali in arrivo tra pandemia e post, ecco come prepararsi
Per alcuni siamo già nel post-pandemia eppure è una pura illusione, tuttavia con l’avanzare delle campagne vaccinali le economie riaprono le attività ripristinandone le capacità a livelli pre-pandemia (vedasi cinema e stadi in Italia) e da un punto di vista economico le situazioni venutesi a creare hanno destabilizzato i mercati.
Ora le trimestrali prossime ci diranno come hanno avvertito e assorbito il colpo delle strozzature lungo le catene di fornitura le imprese quotate in borsa. Sapremo come hanno reagito e quali gli effetti sugli introiti dell’impennata delle materie prime e in particolare di gas naturale, petrolio, ferro, rame.
Il timore è la stagflazione, cioè, dopo una impennata dei prezzi rilevante potrebbe seguire una stagnazione dei prezzi. Secondo i dati forniti dal Financialounge il rallentamento sarebbe già in atto e i mercati stanno reagendo in modo contraddittorio, proprio a causa di una situazione complessa.
L’inflazione, almeno negli USA, apparirebbe davvero transitoria come mostrano i dati: inflazione stabile.
Le indicazioni dalle prossime trimestrali
Le prossime trimestrali, indica De Palma, analista di Gam sgr contattato dal Financialounge, forniranno preziose indicazioni su come evolveranno nel prossimo futuro i mercati e in particolare quello azionario.
Il terzo trimestre porterà in dote una più ampia quantità di dati che potrà fornire un quadro già ben strutturato su quello che è stato l’andamento delle imprese quotate in borsa in questo 2021 e fornirà utili indicazioni su quelle che sono state le difficoltà delle imprese.
Si fa notare, infatti, quale sia stato l’impatto sulle imprese:
dello shortage dei chip;
delle strozzature nelle catene di approvvigionamento;
l’effetto dell’elevata risalita dei prezzi delle materie prime.
E ancora più rilevante sarà ascoltare cosa le società hanno da dire sul 2022, quale la loro percezione e che stime di crescita mostrano ai rispettivi azionisti.
Utili che salgono, ma meno
I primi due trimestri del 2021, per effetto delle riaperture, hanno offerto dati di crescita degli utili elevati e fuori media.
Anche per questo terzo trimestre gli analisti si attendono una robusta crescita degli utili, anche se in rallentamento rispetto alla prima parte dell’anno, tuttavia, questo appare fisiologico a nostro avviso.
Secondo Gam sgr, il consenso di mercato sull’indice S&P 500 indica una crescita degli utili nel terzo trimestre del 27% rispetto allo stesso periodo del 2020: non male.
Il problema Cina
La Cina resta un osservato speciale. A Shanghai è stata bloccata la IPO di Lenovo che ha perduto il -17% sul listino di Hong Kong. Modern Land China, altra società immobiliare cinese, risulta essere in difficoltà e anche Xinyuan Real Estate non se la starebbe passando bene.
Evergrande pare che abbia scosso l’immobiliare cinese e che il granellino abbia inceppato gli ingranaggi di tutto il sistema.
La palla passa a Xi Jinping, che dovrà decidere cosa fare perché a repentaglio vi è la crescita dell’intera economia cinese, una economia sempre più esposta nei mercati emergenti (vedasi America Latina, i recenti colloqui con il CARICOM e la presenza in Africa) e in cui molti investitori stranieri hanno investito miliardi su miliardi.
Il rischio sistemico c’è e non va trascurato, infatti la Banca centrale cinese (PBoC) è pronta a iniettare altra liquidità per evitare che si blocchi il credito.
Rallentamento non del tutto negativo
Infine, l’analista di Gam sgr fa notare che il rallentamento potrebbe contribuire a normalizzare l’offerta e ad avere come conseguenza un raffreddamento dei prezzi delle materie prime che porterebbe i mercati finanziari in una condizione di maggiore serenità.
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