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Ue: Italia a rischio deviazione target deficit, ok a clausole

Il premier Matteo Renzi a destra conversa con il presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker a Bruxelles. REUTERS/Patrick Seeger/Pool (Reuters)

MILANO (Reuters) - Insieme ad Austria e Lituania, l'Italia fa parte dei Paesi della zona euro che per la Commissione Ue potrebbero non rispettare l'anno prossimo i parametri di correzione previsti dal patto di stabilità e crescita. Questa la valutazione dell'esecutivo comunitario sulla legge di Stabilità, inviata a Bruxelles ormai a metà ottobre, che in questi giorni arriva in aula in Parlamento. Nero su bianco, la Commissione scrive che Roma ha fatto "progressi" nel percorso di aggiustamento dei conti pubblici ma il rischio di non centrare l'obiettivo di medio termine è "lieve" quest'anno e "significativo" il prossimo. Le autorità, si legge nel documento Ue, sono dunque invitate a prendere i necessari provvedimenti, ovvero provvedendo al rispetto degli obiettivi di medio termine nell'ambito della legge di Stabilità. Sufficientemente obliquo, il tono della Commissione si presta facilmente a interpretazioni ma parla esplicitamente del rischio "non conformità" della legge di Stabilità per il 2016. Vi è un implicito via libera ai capitoli di flessibilità con l'esercizio della clausole legate a riforme e investimenti. Per quest'ultima, più volte evocata da Roma a motivo dello scostamento nel rientro del deficit, il timore è che le spese aggiuntive rientrino effettivamente nell'apposita casella. Su questo, garantiscono gli esperti della Commissione, Bruxelles continuerà a esercitare un attento monitoraggio. Positivo ma ancora da perfezionare il percorso delle riforme strutturali, con un riferimento positivo agli sgravi contributivi previsti dal Jobs Act di Matteo Renzi che accoglie almeno in parte le raccomandazioni 'country specific'. Si ricordi che in base alla procedura del semestre europeo l'Italia è sottoposta al ramo 'preventivo' del patto di stabilità oltre che sorvegliata speciale per l'eccesso di debito. Nella nota di aggiornamento del Def il governo prevede per l'anno prossimo un deficit al 2,2% del Pil dal 2,6% del 2015 e un deterioramento di ben 0,4% a livello di deficit strutturale. Su diciannove Paesi dell'unione - va ricordato - sono dodici quelli con un disavanzo inferiore a 3% del prodotto interno lordo, dal momento che Francia, Irlanda, Portogallo, Slovenia e Spagna sono in una situazione di deficit eccessivo. Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia