Annuncio pubblicitario
Italia markets open in 7 hours 28 minutes
  • Dow Jones

    39.308,00
    -23,90 (-0,06%)
     
  • Nasdaq

    18.188,30
    +159,54 (+0,88%)
     
  • Nikkei 225

    40.913,65
    +332,89 (+0,82%)
     
  • EUR/USD

    1,0813
    -0,0001 (-0,01%)
     
  • Bitcoin EUR

    53.497,59
    -2.251,93 (-4,04%)
     
  • CMC Crypto 200

    1.209,79
    -51,39 (-4,07%)
     
  • HANG SENG

    18.028,28
    +49,71 (+0,28%)
     
  • S&P 500

    5.537,02
    +28,01 (+0,51%)
     

Uk: focus macro

Oggi alle 13:00 la Bank of England comunicherà le proprie decisioni in termini di politica monetaria. L’attesa è per tassi invariati ma, al contempo, accompagnati da una comunicazione di imminente taglio (che potrebbe essere anche solo di uno 0.1%) entro la fine dell’anno, confermando così che, nel periodo precedente il voto, attraverso le parole del governatore Mark Carney la banca centrale avesse sovrastimato le conseguenze del Brexit.

Secondo un sondaggio Reuters relativo alla comunicazione odierna, i 9 membri votanti del Monetary Policy Committee si sarebbero espressi all'unanimità per mantenere i tassi invariati al loro minimo storico dello 0,25% : il livello più bassi mai toccato nei 322 anni di storia della Bank of England. L’analisi dei futures sui tassi di interesse mostra come il mercato stimi una probabilità del 95,43% perché i tassi restino invariati e del 4,57% perché, invece, vengano rivisti al ribasso.

Quando il 4 agosto la BoE aveva potenziato il suo programma di stimoli c’erano a disposizione ancora pochi dati per valutare l’impatto dell’esisto referendario ma da allora i dati hanno continuato a mostrare come l’economia inglese abbia evitato lo shock annunciato dai vertici governativi e dalla banca centrale inglese.

Mark Carney, accusato di eccessivo catastrofismo dai responsabili della campagna “pro-Leave” (e a questo punto si può dire che le accuse fossero più che fondate), nei giorni scorsi ha comunicato che la crescita inglese dovrebbe attestarsi intorno allo 0.3% nel terzo trimestre, il che rappresenta addirittura un dato più ottimistico rispetto alla precedente stima dello 0.1%. Su base annua i numeri di crescita continuano ad essere piuttosto buoni dal momento che attualmente i dati indicano una crescita nel 2016 del 2,2% a conferma del fatto che il trauma annunciato da Carney in caso Brexit ancora non si è verificato.

ANNUNCIO PUBBLICITARIO

In linea con quello che attualmente rappresenta il principale problema delle maggiori economie mondiali, la vera spina nel fianco dell’economia inglese è l’inflazione che continua a rimanere bassa e sotto i target fissati: questo è chiaramente un sintomo di debolezza che la banca centrale sta monitorando con grande attenzione ed in virtù del quale è probabile un nuovo taglio dei tassi in occasione del meeting di novembre.

Autore: Bonetti Financial Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online