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Un ragazzo residente in Italia che lavora all'estero: quale tassazione?

Domanda:

Un ragazzo italiano, avente tuttora la residenza in Italia (in attesa dei requisiti per iscriversi all'AIRE), sta lavorando dal 25 Agosto 2014 a Parigi, da datore di lavoro francese. Da Gennaio al 23 Agosto 2014 ha lavorato in Italia. Cosa comporta questo nella dichiarazione dei redditi per l'anno 2014 da fare in Italia? Si deve dichiarare il reddito percepito in Francia dal 25 Agosto 2014 a fine Dicembre 2014? (redditi comunque tassati in Francia come da buste paga di questi mesi, contratto CDI (tempo indeterminato francese)

Risposta dell'esperto:

La ricostruzione della posizione fiscale del ragazzo è formalmente corretta. Risultando ancora residente fiscalmente in Italia, sarà infatti tassato sui redditi ovunque prodotti.

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Ciò significa che il contribuente subirà una doppia tassazione in Francia e in Italia sul reddito effettivamente percepito, non essendo applicabili in questo caso le retribuzioni convenzionali, ma potrà recuperare le tasse pagate oltralpe usufruendo di un credito di imposta, calcolato secondo le regole vigenti, che inserirà nella dichiarazione dei redditi italiana, alla cui compilazione si è in questo caso obbligati.

Ricordiamo che per essere considerati fiscalmente residenti all’estero, non è sufficiente iscriversi all’AIRE, trasferendo oltre confine pertanto solo la residenza, ma è necessario localizzare all’estero tutta la propria esistenza, globalmente considerata (lavoro, famiglia, affetti, ecc.).

Lo scopo di tali disposizioni in vigore è ovviamente quello di evitare che il trasferimento all’estero sia fittizio, e posto in essere al solo fine di abbassare il carico tributario spostandosi in un paese a più bassa tassazione.