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UniCredit, per sindacati nuovi esuberi in Italia tra 540 e 560

Il logo di UniCredit. REUTERS/Heinz-Peter Bader (Reuters)

MILANO (Reuters) - Il nuovo piano strategico di UniCredit aggiungerà tra 540 e 560 nuovi esuberi in Italia rispetto a quelli previsti dal vecchio piano presentato a marzo 2014. Lo riferiscono i sindacati. Secondo una fonte sentita da Reuters "si aggiungono 540 unità in Italia con il nuovo piano". Una nota diffusa dal Fabi, il sindacato di maggioranza dei bancari, scrive che "il piano prevede in totale altre 560 eccedenze di personale da gestire entro il 2018 che si aggiungono alle 5.100 già dichiarate appena un anno fa". "Il numero potrebbe essere rivisto al rialzo con la possibile cessione del ramo del leasing in Italia che, se attuata, porterebbe a un taglio di altri 400 posti di lavoro", scrive nel comunicato i segretario nazionale, Mauro Morelli, aggiungendo che "come Fabi rigettiamo qualsiasi ipotesi di uscita obbligatoria dei lavoratori in esubero. Gli eventuali prepensionamenti dovranno essere negoziati con i sindacati solo su base volontaria e incentivata". Il vecchio piano prevedeva oltre 5.700 esuberi in Italia. Su 2.400 uscite è stato già raggiunto un accordo con i sindacati. Restano da definire sul vecchio piano circa 2.700 uscite. Nel frattempo UniCredit ha ceduto Uccmb a Fortress Group con l'uscita dal perimetro della banca di circa 700 dipendenti. Con il nuovo piano gli esuberi dichiarati per l'Italia sono 6.900 di cui 5.800 sulla rete e 1.100 nel corporate centre. La discrepanza tra i numeri potrebbe derivare dagli accordi con i sindacati già siglati e dal fatto che gli esuberi potrebbero riguardare società con sede in Italia ma che operano in altri paesi. (Gianluca Semeraro) Sul sito http://www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su http://www.twitter.com/reuters_italia