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Rissa sull'aliscafo: il racconto di Sal Da Vinci

Brutta avventura sull'aliscafo diretto da Procida a Napoli per Sal Da Vinci, aggredito e minacciato per futili motivi. Il cantante si era esibito lunedì sull’isola a “La Sagra del Mare” e la mattina seguente aveva preso l’aliscafo per tornare nel capoluogo campano.

A raccontare la vicenda lo stesso cantante che, in un lungo comunicato stampa pubblicato su Instagram, ha voluto spiegare cosa è realmente successo.

Sal Da Vinci (foto Instagram)
Sal Da Vinci (foto Instagram)

"Ieri dopo essersi esibito in uno spettacolo nella meravigliosa isola di Procida", ha iniziato a raccontare, "mi recavo al porto per fare rientro a Napoli, in aliscafo. Con me vi erano mia moglie Paola, mio figlio Francesco, la sua compagna e mio nipote di appena due anni Federica Celio e Fatima Trotta, la nota artista di Made in Sud che tutti conoscete. Le due signore riponendo il bagaglio nel vano apposito, spostavano di qualche centimetro un vassoio di dolci già presente, al solo scopo di evitare di rovinarlo".

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"A quel punto", prosegue Da Vinci, "una persona ha iniziato ad inveire contro le due signore per aver spostato il vassoio ed ha inveito in tale malo modo, usando una tale violenza verbale, inaudita ed inaccettabile, che sono stato costretto ad intervenire”. “Utilizzando tutta la calma possibile, e non tollerando nessuna forma di violenza, tantomeno nei confronti di due signore”, scrive ancora l’artista, “mi sono rivolto con le testuali e cortesi seguenti parole: ‘Guardi non è il caso, non è successo niente, non è il modo per rivolgersi a due signore’”.

“L'uomo che mi era a quel punto di fronte, dopo un attimo di pausa quando ormai pensavo il piccolo screzio si fosse esaurito, mi ha sferrato con una forza inaudita un pugno tra la mandibola e l'orecchio, e subito dopo ha tentato di darmene un altro, che sono riuscito a scansare ma che ha colpito mio figlio, rompendogli il labbro. Mio figlio, a quel punto per evitare un'ulteriore aggressione e per salvaguardare la mia famiglia e le persone che erano con me, ha cercato di difendersi, rispondendo agli attacchi e secondo il mio punto di vista sbagliando anch'egli perché condanno qualsiasi forma di violenza in assoluto. Dopo questo incredibile episodio, la persona, non si è fermata, dicendo che mi conosceva, e che mi avrebbe trovato e sparato a me e la mia famiglia, quindi una pura minaccia di morte”.

"Dopo le dichiarazioni rese alle alle autorità competenti", scrive ancora l'artista, "sono andato in ospedale, con mio figlio, per farmi medicare, ad oggi riporto una forte contusione alla mandibola sinistra, e delle micro lesioni allo sterno che mi creano difficoltà nella respirazione, mentre Fatima riporta un ematoma alla gamba destra [...] Concludo dicendo che episodi come questo vanno sempre isolati, e fermamente condannati; questa non è la mia Napoli, la nostra Napoli e non sarà un brutto episodio come questo, a farmi cambiare idea, anzi oggi, ancora più di ieri, vi dico: 'Ti amo Napoli'".

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