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Al volante della Formula 1 con azioni e bond

L’acquisizione del Circus della Formula 1 da parte degli americani di Liberty Media è ormai quasi scontata, sebbene nelle ultime settimane fossero circolate indiscrezioni di trattative rallentate e di possibili intoppi per la transazione. Ora sembra che tutto stia viaggiando sulle rotaie (o forse sarebbe meglio dire piste) giuste, con la conclusione definitiva del passaggio prevista a metà gennaio. Il 18,7% di Delta Topco, realtà che controlla la F1, è già nelle mani di Liberty Media e l’intera proprietà verrà trasferita per la fine dello stesso mese, salvo sorprese dell’ultima ora. Da qualche tempo è scontata poi una ridefinizione del gruppo statunitense in Borsa, ma per i dettagli occorre attendere alcune settimane.

Un gigante già quotato

Cos’è Liberty Media? Un aggregato di società controllato da John C. Malone, uno dei 200 uomini più ricchi del mondo, attivo in molti comparti da quello sportivo all’immobiliare, dagli emittenti radiofonici ai canali televisivi (tra cui Discovery ed Eurosport) e con partecipazioni in importanti gruppi, quali Time Warner (Francoforte: A0RGAY - notizie) e Viacom (Francoforte: A0HM1Q - notizie) . Una potenza insomma ben gestita e assolutamente globalizzata. Al Nasdaq ci sono tre società quotate e connesse alla corporation: si tratta di Liberty Braves Group (simbolo BATRA - attività sportive e investimenti immobiliari correlati), Liberty Media Group (simbolo LMCA - qui sono concentrate le partecipazioni e in particolare quella nella Formula 1) e Liberty SiriusXM Group (simbolo LSXMA - attività in campo radiofonico). Sembra però che presto si assisterà a una ristrutturazione del tutto, con la creazione di una quarta (e quinta?) società, in cui convoglierà il business della Formula 1. Che il gruppo sia alla ricerca di nuovi assetti lo conferma l’esordio delle società al Nasdaq (Francoforte: 813516 - notizie) , avvenuto nell’aprile 2016, con uno “spin off”. Tempi quindi troppi corti per una valida analisi dei trend. Le performance dal debutto sono state comunque positive: +37,6% Liberty Media, +22,4% Liberty Braves e +6,5% Liberty SiriusXM.

Obbligazioni ad alto rendimento

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Un contesto così complesso e in piena espansione è inevitabilmente presente anche nell’ambito dei bond, con emissioni di vario tipo ma soprattutto a lunga scadenza. Questi i due titoli più interessanti, logicamente trattati nell’ambito “Otc” e sui cui prezzi occorre una verifica delle controparti attive, sebbene l’estensore dell’articolo abbia utilizzato dati aggiornati a venerdì e riferiti a piattaforme internazionali:

  • Liberty Media (rating BB di S&P): tasso fisso 8,5%, scadenza 15/7/2029, Isin US530715AD31, importo 500 milioni di Usd, taglio 1.000 Usd e quotazione 106 Usd.

  • Liberty Media (rating BB di S&P): tasso fisso 8,25%, scadenza 1/2/2030, Isin US530715AJ01, importo 1 miliardo di Usd, taglio 1.000 Usd e quotazione 106 Usd.

A questi se ne aggiungono altri con cedole notevolmente minori, poiché emessi in tempi più recenti, mentre il 2029 e il 2030 risalgono al 2000 e quindi a prima degli “spin off” dello scorso aprile.

Le “races” cosa porteranno

L’attesa per il matrimonio con la Formula 1 e i possibili accordi successivi (per esempio la vendita di quote del Circus a Mercedes (Xetra: 710000 - notizie) e Ferrari (Xetra: 30092157.DE - notizie) ) costituiscono motivo di grande interesse per il gruppo Liberty, le cui prospettive di crescita sono enormi. Non si esclude fra l’altro la creazione addirittura di due società distinte per quest’attività, con impatti per l’intero conglomerato, che potrebbe trarre ulteriori forti accelerazioni grazie allo sviluppo da eventuali accordi per la diffusione televisiva dei Gran Premi da parte del canale collegato Eurosport. Una realtà quindi, quella di Liberty, da seguire con attenzione non solo nei prossimi mesi ma soprattutto nei prossimi anni.

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