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A Wall Street le stringhe abbondano...

Alla luce del deterioramento della solvibilità percepita della repubblica italiana, il livello deprimente e depresso raggiunto ieri dalle quotazioni di Piazza Affari appare persino generoso. Nel (Londra: 0E4Q.L - notizie) momento in cui il Credit Default Swap a 5 anni raggiunge i 185 punti base - livello più elevato dal 27 giugno scorso - ci si aspetterebbe appunto che l'indice MIB si collocasse di un migliaio di punti più in basso.

Meglio così: si vede che gli investitori sul mercato azionario scontano uno scenario meno negativo di quello raffigurato dagli operatori sul mercato del credito. Resta il fatto che, di questo passo, la borsa italiana ci metterà poco a raggiungere il supporto appena sotto i 16000 punti. Un argine la cui tenuta previene il raggiungimento dell'ultimo diaframma, poco sopra i 15500 punti, prima di nuovi minimi annuali.

Stridente il confronto con le altre borse mondiali. Malgrado ieri negli Stati Uniti siano scesi azioni, rendimenti e dollaro, il posizionamento degli indici di Wall Street è a dir poco invidiabile. Il Russell 2000 ha appena concluso una sequenza di ben 15 sedute positive di fila: una performance riuscita soltanto altre quattro volte negli ultimi quarant'anni. A titolo di cronaca dopo un mese l'indice delle midcap americane si è sempre ulteriormente migliorato.

Il fatto è che simili stringhe, se da un lato producono un fisiologico eccesso, in ottica strategica testimoniano una vitalità che nel medio periodo esprime ulteriori miglioramenti. Anche il SOX, l'indice dei semiconduttori, proviene da un setup simile; sul quale ci soffermeremo nel rapporto di domani.

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Nota. Il presente commento è un estratto sintetico del Rapporto Giornaliero, pubblicato tutti i giorni entro le 8.20 da AGE Italia; pertanto eventuali riferimenti a studi tecnici vanno intesi riferiti ai grafici ivi riportati.

Autore: Gaetano Evangelista Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online