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All’Arabian Travel Market tiene banco il divieto ai tablet in volo

Lo stop all’imbarco di computer e tablet sui voli da Turchia e alcuni paesi mediorientali, decretato da Washington e poi in parte seguito anche da Londra, ha tenuto banco all’Arabian Travel Market, la fiera di viaggi turismo, che ha appena chiuso i battenti a Dubai. Qatar Airways riconosce un impatto negativo sulla domanda, ma parla di effetti sotto controllo. “Ci sono state delle incertezze da parte di alcune categorie di passeggeri, allarmati per il divieto di imbarcare i computer portatili – dice l’amministratore delegato di Qatar Airways, Akbar Al Baker -. Parte della clientela non ha compreso le esigenze dall’amministrazione americana in merito alla sicurezza. E a mio stesso avviso non era neanche una mossa necessaria”. Tra le compagnie coinvolte, la Emirates minimizza nei suoi commenti: il numero dei voli per gli Stati Uniti è stato sì ridotto ma l’offerta di tratte a lungo raggio, dicono, resta abbondante. “Serviamo 12 destinazioni negli Stati Uniti – dice il vicepresidente esecutivo Adel Al Redha -. Lo scorso anno abbiamo trasportato oltre 55 milioni di passeggeri. La domanda è forte e la compagnia vive una forte crescita. Continuiamo quindi a coltivare piani d’espansione”. Alla politica si intrecciano poi le accuse commerciali: alcune compagnie statunitensi hanno chiesto a Trump di intervenire, per contenere l’ascesa di concorrenti mediorientali, che a loro avviso avrebbeo beneficiato di profumati sussidi statali.