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Eurozona, persiste la deflazione

Variazione dei prezzi sottozero anche a maggio per l’Eurozona. Leggera risalita rispetto ad aprile, ma l’area della moneta unica rimane in deflazione -0,1% su base annua, contro il -0,2% del mese precedente. Target della Bce, posto al 2%, ancora lontano anche sulle sole componenti meno volatili del paniere dei prezzi, escludendo alimenti di base ed energia. La crescita annua si attesta allo 0,8 per cento. Buone notizie arrivano dal fronte del lavoro in Germania, con il nuovo minimo dalla riunificazione del tasso di disoccupazione a maggio, al 6,1%, dopo quattro mesi consecutivi al 6,2 per cento. Il governo tedesco si attende per la fine del 2016 un numero record di occupati pari a 43,5 milioni, che dovrebbe poi crescere ancora nel 2017 fino a sfiorare i 44 milioni. Ciò dovrebbe aumentare ancora i consumi interni, le entrate fiscali e la capacità di spesa pubblica, nelle intenzioni della cancelleria. In Italia si registra, secondo i dati Istat, un aumento all’11,7% del tasso di disoccupazione ad aprile, dovuto al calo degli inattivi, ovvero quelli che non sono in cerca di occupazione né ce l’hanno. Sono aumentati, infatti, anche gli occupati, di 51.000 unità. Dati ISTAT. Da quando siamo al Governo (feb 2014) ci sono 455.000 posti di lavoro in PIÙ’, di cui 390mila a tempo indeterminato. #jobsact— Matteo Renzi (@matteorenzi) 31 maggio 2016 Il governo sottolinea l’incremento del numero di lavoratori tra aprile 2014 e aprile 2016. Le serie storiche mostrano che sono aumentati di 455.000 unità, passando da 22.179.000 a 22.634.000. Per trovare un dato di occupati più alto bisogna tornare a maggio 2012(22.636.000), ovvero a quasi quattro anni fa quando, comunque, gli effetti della crisi iniziata nel 2008 erano già in essere. Sindacati e opposizioni, però, sminuiscono i risultati ottenuti. “Ma di che parliamo? Siamo in un Paese in cui continuano ad esserci quasi tre milioni disoccupati e un livello disoccupazione giovanile senza precedenti” ha affermato il leader della Fiom, Maurizio Landini. Che la disoccupazione resti troppo alta lo ha sottolineato anche il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, nelle considerazioni finali della sua relazione annuale, sottolineando che il suo “progressivo riassorbimento, essenziale per offrire adeguate condizioni di vita ai cittadini, è necessario anche per riportare l’inflazione su valori in linea con la stabilità dei prezzi”.