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Francia, una poltrona per due: Montebourg all'Economia, Sapin alle Finanze

Al palazzo di Bercy, centro di potere dell’economia francese, arriva la “strana coppia”. Su una poltrona il vulcanico Arnaud Montebourg, che mantiene la delega al Rilancio industriale e viene promosso ministro dell’Economia e dell’Innovazione. Sull’altra Michel Sapin, fedelissimo del presidente, che passa dal dicastero del Lavoro a quello delle Finanze. È la prima volta dalla fine della seconda guerra mondiale che il ministero economico viene spezzato in due e i media francesi già prevedono scintille. Membro dall’ala sinistra dei socialisti, Montebourg si è fatto notare per gli ottimi rapporti con gli industriali francesi, diventando promotore di un “nazionalismo economico” che, a tratti, ha sconfinato nel protezionismo. Non dovrebbe essere lui, grande oppositore delle politiche di rigore tedesche, il negoziatore che Parigi invierà a parlare con l’Europa. L’ingrato compito sarà, invece, di Sapin, veterano con all’attivo già numerosi ministeri, e sostenitore delle politiche di risanamento di bilancio. Amico storico di François Hollande, il sessantunenne dovrà negoziare con Bruxelles un’estensioni dei termini entro i quali far rientrare il deficit sotto il 3%, cercando al contempo di far decollare il cosiddetto “Patto di responsabilità”: sgravi fiscali alle aziende in cambio di assunzioni. Compito non facile, considerato il sempre maggiore peso del suo nuovo alter-ego nelle politiche economiche della Francia.