Vaccino, quanto guadagna Pfizer?
Nel 2021 il gruppo farmaceutico Pfizer ha messo in conto di consegnare due miliardi di dosi del vaccino anti Covid realizzato con la tedesca BionNTech. Ma quanto ci guadagnano le due Pfizer e Biontech?
Gli aggiornamenti in tempo reale sull'emergenza coronavirus in Italia.
TraWell ha siglato con Sostravel.com un reseller agreement per la vendita del servizio di telemedicina “Dr. Travel” sul proprio network aeroportuale. Lo si apprende in una nota del gruppo attivo nel settore dei servizi di protezione e rintracciamento bagagli per i passeggeri aeroportuali che spiega che il servizio Dr. Travel è destinato a fornire assistenza medica ai viaggiatori che incorrono in patologie generiche nel corso del proprio viaggio (circa 1 viaggiatore su 3), spesso estranee, queste ultime, alle coperture offerte della maggior parte delle assicurazioni sanitarie. Nel dettaglio, il servizio Dr. Travel sarà venduto presso i punti vendita di TraWell presenti negli aeroporti, e potrà essere utilizzato dai clienti finali, tramite l'app Sostravel, attraverso il proprio smartphone. Il servizio sarà disponibile in 7 lingue, e avrà una copertura di 14 giorni dalla data di partenza al costo di 10 euro per il singolo viaggiatore e 25 euro per l’intera famiglia (sino ad un massimo di 6 persone).
AGI - Joe Biden “ha attirato un'enorme quantità di immigrazione illegale nel nostro paese come non si era mai visto prima”. Neanche dieci minuti sul palco della Cpac di Orlando per il suo primo discorso da ex presidente, e Donald Trump affonda il coltello nella piaga della nuova crisi dei migranti al confine con il Messico. Era stato il suo grido di battaglia (vincente) nel 2016, un po' accantonato nel 2020 ma è tornato in cima all'agenda The Donald nella campagna per la riscossa repubblicana alle elezioni di metà mandato nel 2022. La risposta della Casa Bianca “Non c'è crisi alla frontiera con il Messico”, si è affrettata a rispondere la Casa Bianca, nel giorno del bilaterale (virtuale) tra Joe Biden e il presidente messicano Andrès Manuel Lòpez Obrador. La rassicurazione è stata affidata al segretario per Sicurezza nazionale, Alejandro Mayorkas (nato a Cuba e primo latino in questo ruolo) che ha promesso di "rimpiazzare la crudeltà" dell'era Trump con "un processo per l'immigrazione ordinato, umano e sicuro". Ai migranti chiede pazienza. "Non diciamo non venite, diciamo non venite adesso – dichiara il ministro - perché saremo in grado di garantire presto un processo ordinato per gli arrivi” dopo che Trump “ha completamente distrutto il sistema per l'immigrazione”. Biden consentirà alle famiglie separate di restare Biden ha firmato una serie di ordini esecutivi per cancellare l'eredità di Trump, dall'abolizione del ‘Travel Ban' al ripristino delle tutele per i ‘dreamers', dalla riunificazione delle famiglie separate alla frontiera alla revoca degli ordini sulla 'tolleranza zero', dalla cancellazione delle restrizioni sulle 'green card' alle riapertura dei porti ai richiedenti asilo. Al netto dei ricorsi giudiziari, la riunificazione delle famiglie dei migranti langue mentre al governo si chiedono spiegazioni sui centri di detenzione per i clandestini minorenni che non sono stati smantellati ma anzi rinforzati. Da quando l'ex numero due di Barack Obama si è insediato a Pennsylvania Avenue, in migliaia hanno attraversato il confine con il Messico con picchi come non si vedevano dal 2018, dai tempi delle carovane dei migranti centro-americani. La situazione è sotto controllo assicura Mayorkas: “Gli uomini e le donne del dipartimento della Sicurezza nazionale stanno lavorando giorno e notte per garantire che non vi sia una crisi alla frontiera e che la sfida, per quanto dura, sia gestibile". I migranti "devono aspettare – insiste Mayorkas - se al confine arrivano famiglie o singoli adulti, siamo obbligati, per la salute pubblica, anche di chi arriva, a imporre restrizioni, a rimandarli in Messico come stiamo facendo”. Ma non è solo dall'ex presidente e dall'opposizione repubblicana che piovono critiche. La progressista Alexandria Ocasio-Cortez denuncia addirittura “passi indietro” rispetto alle “disumane” politiche migratorie di Trump. Gli agenti di frontiera (US Custom and Border Protection) segnalano una media di 3.000 arresti al giorno e già a inizio febbraio avevano lanciato l'allarme sul raggiungimento “della capienza massima di tenuta in sicurezza” delle strutture per i migranti, citando i protocolli delle autorità sanitarie per limitare i contagi di coronavirus. I centri per i minori che hanno attraversato la frontiera da soli sono quasi pieni, tanto che il ministero della Sanità ha riconvertito a questo scopo una struttura usata dai lavoratori del petrolio a Carrizo Springs, in Texas, e che può ospitare fino a 700 adolescenti tra i 13 e i 15 anni. Si tratta di una struttura che era rimasta aperta per un solo mese con Trump alla Casa Bianca. “L'alternativa è rimandarli indietro”, si difende la portavoce di Biden, Jen Psaki. La cittadinanza a 11 milioni di 'dreamers' Il presidente in carica ha promesso un percorso verso la cittadinanza per tutti gli 11 milioni di immigrati senza documenti negli Stati Uniti, se rispettano le leggi e si tengono lontani dai guai. Trump ha perso le elezioni del 2020 ma ha guadagnato il 5% di consenso tra gli ispanici. “Non possiamo farci carico dei problemi del mondo. Ci piacerebbe ma non possiamo”, proclama The Donald sul palco della Cpac, dando la colpa al successore e alle sue “folli promesse” per la nuova invasione di migranti alla frontiera, “compresi alcuni tra i più diabolici del pianeta”. E la crisi potrebbe essere solo all'inizio perché con la bella stagione il flusso è destinato ad aumentare. Houston abbiamo un problema, Biden chiede aiuto a Lòpez Obrador, populista di sinistra che andava d'accordo con Trump e che è stato tra gli ultimi capi di Stato a congratularsi con il nuovo inquilino della Casa Bianca per la vittoria. E' il sottosopra di Biden: "Gli Usa e il Messico sono più forti se sono uniti, che sia nell'affrontare le sfide al confine o contro la pandemia".
L'indice Nikkei 225 ha chiuso la sessione in calo dello 0,86% a 29.408,17 punti. L'azionario sconta in generale l'alert che è stato lanciato dall'autorità bancaria di Pechino, sul rischio di bolle nei mercati finanziari esteri. "I mercati finanziari sono scambiati a livelli elevati in Europa, Stati Uniti e altri paesi avanzati", ha detto Guo Shuqing, responsabile della commissione bancaria e assicurativa in Cina. La borsa di Shanghai cede l'1,50%, Hong KOng fa -1,08%, Sidney +0,40%, mentre Seoul avanza dell'1,14% dopo che il governo ha riportato che, nel mese di gennaio, la produzione delle fabbriche è balzata a gennaio del 7,5%, facendo meglio delle stime e accelerando rispetto alla crescita del 2,5% di dicembre. Diffusa una carrellata di dati macro in Giappone che, da un lato, ha messo in evidenza la resilienza del mercato del lavoro del paese e che, dall'altro lato, ha confermato le difficoltà che le aziende devono affrontare a causa degli effetti dello stato di emergenza imposto di nuovo nel paese. C'è da dire tuttavia che l'effetto pandemia non è stato particolarmente forte, anche perchè lo stato di emergenza stavolta ha interessato solo 11 - tra cui l'area metropolitana di Tokyo- delle 47 prefetture del paese. Nel mese di gennaio il tasso di disoccupazione del Giappone si è attestato al 2,9%, come a dicembre e meglio del 3% atteso. Il rapporto tra posti di lavoro disponibili e persone in cerca di una occupazione è salito a gennaio a 1,10 dagli 1,05 di dicembre, il che significa che, per ogni 100 persone in cerca di una occupazione, ci sono stati a disposizione 110 posti di lavoro. Diffusi i numeri sulle spese in conto capitale delle aziende giapponesi che, nel quarto trimestre del 2020, sono scese del 4,8% su base annua, peggio della flessione attesa del 2%, ma meglio del crollo del 10,6% del terzo trimestre. Esclusa la componente software, il capex è sceso del 6,1% su base annua, peggio del -3% stimato ma in recupero rispetto al tonfo precedente, pari a -11,6%. Sempre nel quarto trimestre del 2020 gli utili delle aziende giapponesi sono scesi su base annua dello 0,7%, facendo meglio del tonfo pari a -28,4% del terzo trimestre. Le vendite delle aziende sono calate del 4,5% su base annua, meglio del crollo -11,5% del trimestre precedente. Protagonista, oggi, anche l'annuncio dell'RBA (Reserve Bank of Australia, banca centrale dell'Australia), che ha lasciato i tassi di interesse ufficiali e il target sui tassi dei titoli di stato a tre anni invariati allo 0,1%. La borsa di Sidney non ha gradito, azzerando parte dei guadagni precedentemente riportati nella sessione, quando era salita dell'1% circa. L'azionario sperava infatti nel lancio di ulteriori stimoli monetari dall'istituzione. Ma il governatore Philip Lowe ha fatto notare che la ripresa dell'economia sta procedendo bene, e che l'espansione sta avvenendo in modo anche più spedito rispetto a quanto atteso inizialmente. Allo stesso tempo, l'RBA ha precisato che sono ancora necessari "progressi significativi" nell'occupazione, così come è necessario un aumento dei salari molto più solido di quello attuale. Lowe ha poi sottolineato che l'aumento dei tassi dei bond a livello globale ha portato anche le quotazioni del dollaro australiano a salire ma che, allo stesso tempo, la banca centrale non alzerà il tasso ufficiale fino a quando l'inflazione non supererà la soglia del 2%. Il dollaro australiano ha reagito alla notizia scendendo prima al minimo intraday di 77,37 centesimi di dollaro, poi recuperando velocemente a 77,6 centesimi di dollaro. Da segnalare che, nelle ore precedenti, alcuni economisti hanno avvertito che l'RBA potrebbe essere costretta a rivalutare la politica di tassi ultra bassi a causa del pericolo bolla immobiliare, visto il recente boom dei prezzi delle case, che lo scorso mese sono balzati a Sydney e a Melbourne rispettivamente del 3% e del 2,5%. A livello nazionale, i prezzi delle case sono saliti nelle quattro settimane di febbraio del 2,1%, riportando il rialzo più forte su base mensile dall'agosto del 2003. Focus sui prezzi del petrolio, in ribasso in attesa della riunione dell'Opec+ che prenderà il via dopodomani, giovedì 4 marzo e che deciderà i livelli della produzione per il mese di aprile. Alcuni economisti prevedono un ulteriore aumento della produzione, che potrebbe liberare fino a 1,5 milioni di barili al giorno di crude nel mercato. I prezzi del petrolio WTI scendono dello 0,74% a $60,19 al barile, mentre quelli del Brent cedono lo 0,72% a $63,23 al barile.
Crédit Agricole Italia ha annunciato di avere sottoscritto ieri un contratto per la compravendita ai blocchi – subordinatamente all’ottenimento della necessaria autorizzazione secondo la regolamentazione bancaria – di 800.000 azioni ordinarie del Creval (ISIN: IT0005412025), rappresentative del 1,14% del capitale del sociale, ad un prezzo unitario pari a quello dell’offerta. Il perfezionamento dell’acquisto è previsto entro due giorni lavorativi dall’ottenimento di suddetta autorizzazione e, comunque, prima dell’avvio del periodo di adesione all’offerta. Nella nota si precisa che, tenuto conto anche degli altri contratti precedentemente comunicati, l’offerente ha sottoscritto contratti di compravendita riguardanti complessive 5.493.785 azioni Creval, rappresentative del 7,83% del capitale sociale, che si aggiungono alla partecipazione del 9,847% già detenuta da Crédit Agricole Assurances e il cui acquisto è subordinato all’ottenimento dell’autorizzazione della Bce all’acquisto di azioni Creval – fuori offerta e indipendentemente dall’esito della stessa – al di sopra della soglia del 10% e sino al 20% del capitale sociale del Creval.
La Lombardia rischia di finire nuovamente in zona rossa: perché si teme un nuovo lockdown in regione?
AGI - Tanto rap tra le uscite pre Festival di Sanremo; Sfera Ebbasta duetta con Lous and The Yakuza, una tra le più importanti esponenti della trap europea, mentre Gigi D'Alessio torna a collaborare con i rapper della sua Napoli. Intrecciano le rime anche Nerone, Gemitaiz e Nitro, così come Blind, Gue Pequeno e Nicola Siciliano. Lo Stato Sociale conclude il folle progetto discografico con l'uscita di “Albi”, un album che la band bolognese completerà proprio sul palco dell'Ariston. Chicca della settimana: il piccolo capolavoro di Nicolò Carnesi. Lo Stato Sociale “Albi”: Si conclude con questo album il folle progetto dei ragazzi de Lo Stato Sociale: cinque album, nelle cinque settimane precedenti al loro ritorno al Festival di Sanremo, ognuno di questi affidato alle cure particolari di un membro della band… e non è affatto un caso. “Albi”, è l'unico dei cinque mini progetti formato da quattro canzoni, la quinta la sentiremo direttamente sul palco del teatro Ariston, quando la band chiuderà nuovamente un cerchio che si è aperto proprio su quel palco tre anni fa, inondata da un successo che rischiava, com'è tutto sommato fisiologico, non forse di frantumarli, ma di cambiarne i connotati. Forse un'altra band avrebbe semplicemente provato a coprire la questione, senza risolverla, con una storia su Instagram, i regaz no, hanno risposto con gli strumenti in mano, facendo quello che sanno fare meglio, ovvero musica dissacrante, anche quando romantica, che trabocca di politica, intesa nel senso più nobile e terreno del termine. E tutto questo lo ritroviamo in “Albi”, forse ancor più che negli altri quattro dischi. Un riassunto di tutto ciò che sono e fanno i ragazzi de Lo Stato Sociale, un promemoria affinché nessuno, se non la vita, provi più a renderli qualcosa di diverso, un prodotto impacchettato da vendere, da dare in pasto al pubblico per una manciata di like e qualche spicciolo in più. Lo Stato Sociale è una band di amici che fanno musica e in “Albi” ce n'è di validissima, tipo “Fucking Primavera” o “Belli così”, che in certi punti suona proprio come una confessione a cuore aperto, necessaria per chi fosse interessato a conoscere la vera essenza del gruppo, non a comprarla. Lous and The Yakuza feat. Sfera Ebbasta “Je ne sais pas”: Lous And The Yakuza, cantautrice e modella congolese naturalizzata belga dal fascino disarmante, è forse colei che prima e meglio di tutti ha capito cosa si cela dietro quel mood amaro e ipnotico della trap. Ha denudato il genere, lo ha reso accattivante, quasi erotico. Accanto a lei anche Sfera Ebbasta si ridimensiona facendo quasi la figura dell'artista. Che il futuro di questo genere non sia proprio la ballad? Che il destino beffardo non abbia messo in mano ad un branco di finti gangster dell'hinterland milanese un genere che loro hanno utilizzato a sproposito per le loro spacconate, ma che in realtà per funzionare al meglio debba essere ammorbidito in roba da consumati chansonier? Ci piacerebbe un casino. Gigi D'Alessio feat. Enzo Dong, Ivan Granatino, Lele Blade e Samurai Jay “Guagliune”: Dite quel che volete, siate liberi di considerare qualsiasi melodia cantata in dialetto napoletano come robetta da cafoncelli terroni, ma questa nuova generazione di rapper partenopei ha cambiato totalmente la prospettiva, ha trovato la propria lingua, il proprio ritmo, il proprio modo di raccontarsi. E tutto ciò che cantano trasuda onestà, a tal punto che il risultato è di una raffinatezza che i cugini di Milano si sognano la notte e provano a pareggiare con una serie di orrendi tatuaggi sul viso. Bravi loro e ancor più bravo Gigi D'Alessio a giocarci, abbracciarli come fratellini ai quali lui anni addietro con il suo lavoro ha aperto un varco. Nerone feat. Nitro e Gemitaiz “Un sec”: Ma quanto è bello quando fenomeni del rap si mettono insieme a giocare con il rap. Quando dietro una canzone non ci intravedi “il progetto”, non ci leggi niente che non abbia a che fare con la voglia di intrecciare le rime, di ritrovarsi come fossero seduti al bar. “Un sec” è divertente, liscia, uno dei motivi per cui il rap oggi è il rap, almeno finchè questo pericoloso clamore non rompa il giochino. Tormento “Non è finita qui”: A proposito di storia del rap, l'ex Sottotono Tormento fa uscire quello che è un omaggio al genere, lui che è uno di quelli che in Italia lo ha portato e reso celebre, ancor prima che le piattaforme come Spotify diffondessero quel virus che ha fatto del rap quasi l'unico genere esistente. Si sente l'influenza della old school, l'eleganza delle americhe, per quella che è una dichiarazione d'amore vera, forse più valida per ciò che significa che per come è composta, in quel senso servirebbe una spolveratina. BLANCO “Paraocchi”: Sarebbe interessante studiare i motivi per cui il rap in così pochi anni di successo (in Italia) sia capace di sfornare a cadenza regolare giovani fenomeni che nemmeno maggiorenni, come nel caso di BLANCO, riescono ad imporre le loro rivoluzioni ad una scena che ha la capacità di stare ad ascoltarli…mentre il pop resta ancorato ad una classe di 50enni che arrancano faticosamente senza uno straccio di idea. Questa “Paraocchi” rappresenta uno sguardo sul futuro della musica italiana, può piacere o meno, certamente non è perfetta, certamente sa di acerbo, di spregiudicatezza, di fame di mangiarsi tutto il mangiabile con l'ingordigia tipica dei giovinastri. Ma resta un brano letteralmente imperdibile. Blind feat. Gue Pequeno e Nicola Siciliano “Promettimi”: E poi dicono che quelli che escono da X-Factor poi non combinano niente, il giovine Blind per esempio riesce ad incidere forse il più brutto brano rap dell'era d'oro del rap. Mica male. Una roba quasi inascoltabile, peccato il coinvolgimento di uno bravo come Nicola Siciliano. Nicolò Carnesi “Virtuale”: Forse la miglior canzone finora ponderata da mente umana sul disagio della società ingolfata dalla rete internet. Una piccola perla, un piccolo capolavoro sfornato da un cantautore che meriterebbe di viaggiare a profondità decisamente più elevate e visibili. Carnesi riesce a tradurre con estrema poesia un'angoscia che si declina in maniera anche piuttosto tangibile, “Quanto è misera la vita negli abusi di allegria” fa esplodere in un attimo le colonne portanti di questo impero del male che regola ormai le nostre vite, è quello che pensiamo quando ci ritroviamo a spiare gli influencer che mangiano e una parte di noi dice “Ma non hai niente di meglio da fare di questo?”…eppure continuiamo. Eccezionale. Franco Ricciardi “'O ssaje”: Franco Ricciardi nella classe urban napoletana è senza ombra di dubbio tra i più interessanti, tra quelli che sono riusciti a maneggiare con estro e ricercatezza la materia prima che avevano per le mani. A non perdere quella matrice neomelodica, anzi, rimpastarla, rimodellarla, renderla eterea, allo stesso tempo contemporanea, senza perdere un minimo della propria essenza. Una traduzione a chi non ha nel sangue quello spettacolo senza precedenti che è Napoli. Quindi bravo e quindi grazie. Laila Al Habash “Moquette”: Che Laila Al Habash fosse una cantautrice estremamente interessante lo sapevamo, la collaborazione con Niccolò Contessa, negli ultimi anni diventato una sorta di entità astrale che orbita sulle teste della musica indipendente, rende il tutto esplosivo. Contessa centellina i propri interventi, se si è scomodato per due delle tre canzoni di questo album, tra le quali l'ottima “Flambè”, che mette in evidenza i tratti più accattivanti del timbro della giovane Al Habash, vuol dire che ne valeva la pena; e noi non possiamo che essere d'accordo. Germanò feat. Jesse The Faccio “Sapiens”: Ci piacerebbe conoscere ogni vicolo di vita intrapreso da Germanò per capire in quale punto uno che scrive e compone così bene come lui, sia stato superato da artisti buoni per la piazzetta del Pigneto che valgono meno del dito mignolo del suo piede sinistro. Perché, in tutta onestà, ascoltando questa “Sapiens” non si può non pensare che Germanò meriti palchi ben più prestigiosi, tipo quello di Sanremo, per dirne uno, che ci viene in mente proprio perché quest'anno ha definitivamente aperto le porte a quel mondo dal quale, perlomeno sulla carta, proviene anche Germanò. Perché non stiamo parlando di roba dedicata ad una nicchia, stiamo parlando di musica italiana, di quel cantautorato popolare che tutti possono capire ma che ha totalmente cambiato i criteri di selezione, per cui ci ritroviamo a scrivere di una canzone che potrebbe tranquillamente essere proposta in una prima serata televisiva, come se stessimo parlando di chissà quale arguta capriola filosofica di Franco Battiato. Vorremmo che qualcuno ci rispondesse in maniera chiara e definitiva su cosa rende un pezzo buono per il largo pubblico, perché, da componente del pubblico, mi piacerebbe sentire più “Sapiens”, più brani sensati, più brani ben congeniati, più brani che puntano a dire qualcosa, piuttosto che prodottini impacchettati alla meno peggio che vengono tenuti in piedi da un tot di follower su Instagram. E se perfino Sanremo è arrivato a fare una selezione decente del panorama indipendente italiano, vuol dire che il suddetto panorama, forte dei suoi Tommasi Paradisi, si sta accartocciando su se stesso, e nella gara tra la tartaruga e la lepre è finita a fare la parte di chi alla fine arriva dopo. Celestopoly “Autostrade”: Una delle migliori cose che possano succedere in quest'epoca di affollamenti discografici è inciampare nelle canzoni. È talmente facile per gli utenti ascoltare, condividere, far circolare, che poi di conseguenza è facile anche per chi cerca, trovare. Questa “Autostrade” colpisce, e molto, la perfetta coordinazione tra ciò che è stato scritto, come viene cantato e come viene suonato. Una lunga melodia che tira per i capelli le parole, come se non potessero essere che quelle parole e cantate solo come un lamento pulito, come se provenissero da lontano, una delicatezza forte, un sapore agrodolce che avvolge. Un debutto coi fiocchi e chi ci inciampa è fortunato. Perlomeno noi ci sentiamo fortunati.
Il consiglio di amministrazione di Fope, azienda orafa italiana protagonista nel settore della gioielleria di alta gamma quotata su Aim Italia, ha preso atto dei primi risultati preliminari consolidati al 31 dicembre 2020 che vedono i ricavi scivolare a 26 milioni di euro contro i 35 milioni del 2019 e l'utile netto attestarsi a 1,65 milioni rispetto ai 4,85 milioni del 2019. In ribasso anche l'Ebitda e l'Ebit che si sono attestati rispettivamente a 3,95 milioni e a 2,34 milioni. "Siamo soddisfatti del dato di chiusura dei ricavi, superiore alle aspettative; la flessione del 25,7% rispetto al 2019, e in particolare dell’11% se compariamo il dato relativo ai soli paesi con significativo impatto turistico, è un risultato che ci conforta rispetto la rilevanza che il brand Fope ha per i nostri concessionari e come prima scelta per le nostre clienti", commenta Diego Nardin, amministratore delegato di Fope, aggiungendo che "l’attenta gestione dei costi nelle fasi di lockdown e le vendite, realizzate con le marginalità precedenti all’emergenza sanitaria, hanno consentito di mantenere un adeguato livello di profitto e la distribuzione di dividendi nel corso del mese di dicembre 2020. La gestione finanziaria, che non ha subito impatti significativi in seguito ai periodi di lock down, ha consentito di procedere con gli investimenti programmati". Il manager aggiunge: "anche alla luce dei risultati del 2020 raggiunti in una situazione difficile, guardiamo al 2021 con ottimismo e crediamo nella capacità di ottenere risultati positivi, nonostante il contingente periodo di emergenza sanitaria non consenta di sciogliere tutte le incertezze riguardo la risposta dei mercati. Risulta tuttavia positivo, e in linea con le nostre aspettative, il riscontro avuto fino ad ora dai nostri migliori concessionari".
AGI E' un algoritmo ad aiutare i medici in corsia a curare i pazienti che hanno sviluppato la polmonite da Covid e intervenire preventivamente evitando, quando possibile, l'intubazione. Lo spiega all'AGI il primario di pneumologia dell'ospedale San Donato di Arezzo, Raffaele Scala, che ha elaborato e utilizza questa applicazione insieme al collega portoghese Joao Carlos Winck, coordinatore del Centro di medicina respiratoria riabilitativa all'Università di Porto. “Si tratta di un sistema che permette con istruzioni ben precise – afferma Scala - come e quando intervenire con assistenza respiratoria in pazienti che hanno sviluppato una polmonite da Covid, quindi come incrementare il livello di assistenza o come ridurlo. L'algoritmo indica modalità e tempi delle diverse tecniche di assistenza respiratoria non invasiva in base alle condizioni del paziente". "Solo con l'applicazione tempestiva e corretta di ossigeno, alti flussi, CPAP e ventilazione non invasiva, - aggiunge - è possibile prevenire il deterioramento delle condizioni respiratorie del paziente colpito da polmonite Covid. Questo ci permette di selezionare in maniera più precisa i pazienti che hanno effettivamente bisogno di intubazione ed evitare di “intasare” il reparto di terapia intensiva”. Un sistema che può essere utilizzato in qualsiasi reparto ospedaliero. “Lo scopo di questo tipo di algoritmo che si basa sulle tante pubblicazioni medico scientifiche uscite durante la pandemia – prosegue Scala – è proprio quello di rappresentare una sorta di 'bussola' per tutti i medici che si occupano di polmonite da Covid e non solo.” Il reparto di pneumologia e malattie infettive dell'ospedale Aretino, la 'bolla covid', ha attualmente 80 pazienti ricoverati. L'età media è drasticamente scesa rispetto alla prima ondata. Oggi oscilla tra i 50 ed i 65 anni, ma ci sono pazienti ricoverati anche di 35 e 40 anni. “Non siamo ai numeri emergenziali di novembre e dicembre scorsi – prosegue Scala – ma sicuramente nell'ultima settimana abbiamo registrato un incremento preoccupante. In attesa della vaccinazione di massa raccomandiamo alla popolazione di rispettare le regole base per difendersi dal virus. Distanziamento, igiene delle mani e mascherina.”
AGI - La pandemia in Italia ha portato ad un'impennata degli attacchi informatici, anche per tentare di “esfiltrare dati sensibili da strutture ospedaliere, centri di ricerca e realtà impegnate nello sviluppo di vaccini e terapie contro il Covid 19". È l'allarme lanciato nella relazione al Parlamento ‘Sulla politica dell'Informazione per la Sicurezza 2020' curata dal Comparto Intelligence, Dis, Aise e Aise. "Come altri fronti, anche quello della minaccia cibernetica è stato significativamente condizionato dall'emergenza pandemica – spiegano nella relazione gli 007 - chiamando il Comparto a orientare una parte rilevante degli sforzi verso il contenimento di progettualità ostili (di matrice statuale, hacktivista o criminale): miranti a sfruttare il massiccio ricorso al lavoro agile in danno di operatori pubblici e privati”. L'allarme dell'intelligence riguarda anche il rischio di attacchi da parte di speculatori stranieri ai danni delle aziende in sofferenza a causa dell'emergenza Covid. "La crisi sanitaria ha messo in luce in modo ancora più marcato la postura aggressiva di attori esteri – sottolineano - determinati a conseguire posizioni di leadership commerciale e tecnologica in aderenza ad obiettivi ed indirizzi di carattere geopolitico". Per i nostri Servizi la pandemia “ha agito su più piani: abbattendosi sulle economie e sul commercio internazionale, condizionando dinamiche geopolitiche e sviluppi d'area, aggravando vulnerabilità sistemiche e tensioni sociali, dilatando gli spazi per manovre ostili ed inserimenti strumentali di vario segno e matrice". Altra minaccia è rappresentata dall'impennata "di campagne disinformative e fake news". "Mirata e coordinata azione intelligence è stata riservata alla cosiddetta 'minaccia ibrida' - si legge nel documento - è stata registrata una elevatissima produzione di fake news e narrazioni allarmistiche, sfociate in un surplus informativo di difficile discernimento per la collettività. Fattore di rischio intrinseco al fenomeno della disinformazione online ha continuato a risiedere nelle logiche e negli algoritmi alla base dello stesso funzionamento dei social media, tendenti a creare un ambiente autoreferenziale ed autoalimentante, fondato sulla condivisione dei contenuti e delle relazioni di interesse che, polarizzando l'informazione disponibile, ne alimenta quindi la percezione parziale e faziosa". Rischio sanitario e infiltrazioni terroristiche Altro fenomeno nel mirino dell'intelligence è quello dell'immigrazione legato a rischi sanitari e al pericolo di infiltrazioni terroristiche. "Gli arrivi parcellizzati attraverso la frontiera terrestre, così come gli sbarchi fantasma dal Nordafrica o dalle sponde turco-elleniche, restano, sul piano della sicurezza, le modalità d'ingresso più critiche – si legge nella relazione - rispetto alle quali i rischi sanitari connessi alla possibile dispersione sul territorio nazionale di soggetti positivi al virus sono andati ad aggiungersi al pericolo di infiltrazioni terroristiche". "Le risultanze della serrata attività d'intelligence", si sottolinea, "fanno ancora escludere un ricorso sistematico ai canali dell'immigrazione clandestina per la movimentazione di jihadisti, ribadendo peraltro la sussistenza di rischi connessi all'eventualità che nei centri di confluenza e accoglienza dei migranti possano maturare processi di radicalizzazione islamista". "Contesto sensibile resta quello carcerario, come testimoniato dalle espulsioni a fine pena di estremisti o altri soggetti ristretti per reati comuni che, durante la detenzione – si legge - hanno confermato o manifestato per la prima volta la propria adesione all'ideologia jihadista, rendendosi responsabili di manifestazioni apologetiche, atteggiamenti rivoltosi e reazioni violente contro il personale penitenziario e correligionari non 'in linea'". "Come nel resto d'Europa, in Italia ha continuato a registrarsi una certa adesione al jihadismo attraverso il web, dove vengono diffusi articoli, infografiche, video di propaganda in lingua italiana, condiviso materiale teso a veicolare istanze anti-occidentali e diramate immagini minatorie di monumenti simbolo del nostro Paese e del Cristianesimo – scrivono gli 007 sottolineando l'attenzione, in questo contesto, al "rischio legato all'effetto istigatorio che tale messaggistica potrebbe esercitare su soggetti particolarmente influenzabili, siano essi residenti (homegrown/di recente immigrazione) o in transito, orientandoli verso estemporanei gesti dimostrativi o provocatori, anche con esiti violenti, se non motivandoli a veri e propri atti organizzati di jihad individuale". Nel 2020 l'impegno dell'intelligence si è concentrato sulla crisi in Libia a salvaguardia degli interessi nazionali nell'intera area. "Specifica attenzione è stata riservata agli sviluppi delle relazioni tra le diverse componenti libiche, dell'Ovest e dell'Est, che, dalla seconda metà dell'anno - scrivono gli 007 - con l'interruzione delle ostilità seguita al raggiungimento del 'cessate il fuoco', hanno fatto registrare l'apertura di un'importante finestra di opportunità negoziale". La minaccia anarco-insurrezionalista Per quanto riguarda l'eversione interna, "le evidenze raccolte dall'Intelligence nel 2020, sistematicamente condivise con le Forze di polizia, fanno stato di come l'anarco-insurrezionalismo resti la componente eversiva endogena più vitale". Gli esperti dell'intelligence spiegano che nel corso della pandemia sono stati "intensificati sul web i messaggi istigatori contro la 'militarizzazione' del territorio e l'asserita volonta' dello Stato di enfatizzare la pericolosità del virus per promuovere il controllo sociale. Sono nati nuovi siti, attraverso i quali incitare alla rivolta e alla violazione dei divieti imposti dalle Autorità - si legge nel documento - fornire suggerimenti operativi e lanciare attacchi alle Forze di polizia". Nell'ambito dell'estrema destra si sottolinea che nell'ultimo anno grazie al web si sono affacciate anche "narrative razziste, omofobe ed antisemite, ispirate al suprematismo bianco, all'esoterismo nazista e alle svariate teorie del complotto". "Tra queste ultime, figura la statunitense "QAnon" - si legge nel documento - assurta alla ribalta mediatica dopo la partecipazione di suoi seguaci all'assalto a Capitol Hill del 6 gennaio 2021". 'Ndrangheta l'espressione mafiosa più dinamica Per quanto riguarda la criminalità organizzata "la 'ndrangheta si conferma l'espressione mafiosa più dinamica che, al persistente e diffuso attivismo nella regione di origine, associa una radicata presenza, nel resto del territorio nazionale, di propaggini - sovente con solide basi all'estero - proiettate nel traffico di stupefacenti e nella penetrazione dei circuiti imprenditoriali e amministrativi". Cosa Nostra palermitana "sul piano organizzativo – scrivono gli 007 - ha risentito delle difficoltà di ripianare le posizioni di vertice rese vacanti dall'azione di contrasto, della mancata ricostituzione di un coordinamento unitario a livello provinciale e di talune tensioni interne". Infine, tra le organizzazioni straniere attive sul nostro territorio per gli analisti dell'intelligence "le formazioni nigeriane, fortemente incise dall'azione di contrasto, restano la componente criminale straniera più strutturata, ramificata e pervasiva”. "A testimonianza della loro crescita organizzativa, si sono evidenziati sempre più per il coinvolgimento in pratiche di evasione fiscale e riciclaggio – si legge nel rapporto - articolate frodi informatiche e per il trasferimento, attraverso piattaforme finanziarie online, di ingenti somme nei Paesi di origine, in alternativa ai più tradizionali metodi basati su money transfer informali gestiti all'interno dei cosiddetti african shop".
AGI - Proseguono gli incontri del governo per venire a capo della vicenda Alitalia. Lunedì 1 marzo, dopo quello di sabato, sì è svolto un vertice a palazzo Chigi con il presidente del Consiglio, Mario Draghi, e i ministri competenti Daniele Franco (Economia), Enrico Giovannini (Infrastrutture), Giancarlo Giorgetti (Sviluppo economico), e Andrea Orlando (Lavoro). Progetto Ita e discontinuità La strategia del governo è quella di proseguire con il progetto Ita (la newco Alitalia, ndr) nell'ottica tuttavia della "discontinuità" per venire incontro alle richieste Ue. Venerdì 5 marzo infatti il governo italiano dovrebbe confrontarsi con la commissaria europea Margrethe Vestager anche se da Bruxelles oggi non confermavano l'incontro. Vestager nelle settimane precedenti aveva chiesto una vera e propria gara per il passaggio degli asset alla newco e la separazione di handling e manutenzione. Ipotesi 'spezzatino' che però ai sindacati non piace. Pagati gli stipendi di febbraio Intanto Alitalia ha pagato gli stipendi di febbraio per la parte di sua competenza ai dipendenti. I propositi del governo sono stati confermati anche dai sindacati che hanno incontrato Giovannini. Il ministro delle Infrastrutture ha confermato la volontà di avviare "con urgenza" Ita per affrontare la stagione estiva, ha riferito il segretario generale di UilTrasporti Claudio Tarlazzi. "Il ministro su Alitalia non si è sbilanciato - spiega Tarlazzi - ma ha detto che vogliono accelerare e che noi saremo coinvolti". Le richieste dei sindacati I sindacati chiedono di essere coinvolti sul futuro della compagnia di bandiera in un dialogo che riunisca tutte le parti in causa. Apprezzamento per l'impegno del governo sul dossier lo hanno espresso anche i piloti e gli assistenti di volo. La Fnta, partecipata da Anpac, Anpav e Anp manifesta "apprezzamento per l'attività di coordinamento in corso su Alitalia da parte della presidenza del Consiglio e dei Ministeri competenti". "E' essenziale fare presto ed agire in modo pragmatico e prioritario sul trasferimento della parte Aviation, garantendo il mantenimento del brand e degli slot e, nell'immediato, contratti di servizio per Handling e Manutenzione", spiega una nota. La Fnta rimane "in attesa di una convocazione da parte dei ministeri competenti per la definizione degli aspetti relativi al lavoro".
AGI - La Commissione europea ha approvato il secondo contratto con l'azienda farmaceutica Moderna, che prevede un acquisto aggiuntivo di 300 milioni di dosi (150 milioni nel 2021 e un'opzione per acquistarne ulteriori 150 milioni nel 2022) per conto di tutti gli Stati membri dell'Ue. Il nuovo contratto - annunciato lo scorso 17 febbraio - prevede anche la possibilità di donare il vaccino a Paesi a reddito medio-basso o di reindirizzarlo ad altri Paesi europei. “Oggi garantiamo 300 milioni di dosi aggiuntive del vaccino Covid-19 prodotto da Moderna, che è già utilizzato per la vaccinazione nell'Unione europea. Questo ci avvicina al nostro obiettivo principale: garantire che tutti gli europei abbiano accesso a vaccini sicuri ed efficaci il più rapidamente possibile. Con un portafoglio fino a 2,6 miliardi di dosi, saremo in grado di fornire vaccini non solo ai nostri cittadini, ma anche ai nostri vicini e partner", ha confermato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.
Giulia Salemi ha organizzato una sorpresa per il fidanzato Pierpaolo in vista della finalissima del Grande Fratello Vip.
Col Btp Green che verrà emesso dal Tesoro risorse aggiuntive rispetto al Recovery per un tetto massimo di 35 miliardi
Mentre si sono svolti i funerali di una donna uccisa a seguito degli scontri con la Polizia, gli USA minacciano l'imposizione di sanzioni in caso di reiterata repressione militareView on euronews
Dentro le due “rappresentazioni idealizzate” con il libro di Eva Cantarella “Sparta e Atene” (Einaudi Stile Libero)
Nuova proroga per il rinnovo della patente e la revisione dell'auto. La decisione arriva dalla Commissione europea la quale, in un regolamento appena pubblicato che entrerà in vigore sabato 6 marzo, vista l'emergenza Covid concede altri 10 mesi per mettersi in regola con questi documenti, in modo da evitare assembramenti negli uffici pubblici. Per quanto riguarda le patenti, spiega laleggepertutti.it, viene prolungata di 10 mesi la validità dei permessi di guida in scadenza tra il 10 settembre 2020 e il 30 giugno 2021. Già lo scorso anno, il decreto Cura Italia aveva chiarito che non ci sarebbe stata alcuna proroga per chi non avesse rinnovato la patente prima della dichiarazione dello stato di emergenza, il 31 gennaio 2020. In questo modo, si guadagna altro tempo rispetto alla scadenza dell’ultima proroga prevista in Italia fino al 30 aprile di quest’anno. Ma non è detto che quella attuale sia l’ultima: il regolamento Ue concede a tutti gli Stati membri la possibilità di chiedere un ulteriore rinvio del termine nel caso in cui non si riesca a smaltire l’arretrato dei rinnovi, purché tale richiesta arrivi entro il 31 maggio. Sul fronte delle revisioni obbligatorie delle auto, la proroga di 10 mesi interviene sulle verifiche che erano previste sempre tra il 10 settembre 2020 e il 30 giugno 2021. Così facendo, vengono riempiti dei periodi lasciati scoperti dalle precedenti proroghe. C’era, infatti, un problema con le revisioni che avevano la scadenza nei mesi di gennaio e di febbraio scorsi: nessun provvedimento aveva previsto un rinvio e, quindi, chi è stato fermato per strada per un controllo e non aveva fatto il controllo obbligatorio dell’auto ha preso la multa (che va dai 173 a 346 euro), il suo veicolo è stato sospeso dalla circolazione o è finito in fermo amministrativo se l’accertamento è avvenuto in autostrada, provvedimenti che in diversi casi sono ancora attivi. Inoltre, chi è stato trovato al volante di un’auto sospesa dalla circolazione ha pagato la sanzione di circa 2.000 euro oppure se l'è vista sequestrare se recidivo. Da chiarire, a questo punto, quali diritti avranno gli automobilisti sanzionati ora che la Commissione europea ha approvato la proroga delle revisioni scadute anche in quei due mesi di gennaio e di febbraio. Qualcuno (il ministero dell’Interno, la Motorizzazione civile) dovrà far sapere se sarà possibile o meno chiedere un rimborso. Capitolo a parte per i veicoli pesanti. La proroga delle revisioni non considera che in Italia questi mezzi possono circolare oltre la scadenza normale se prima del termine viene prenotato il controllo in officina. Ci sarà da capire, a questo punto, se la proroga decisa dall’Ue interviene anche sulle revisioni prenotate prima della scadenza ma fissata per una data successiva. Proroga di 10 mesi, infine, anche per il rinnovo della Carta di qualificazione del conducente (Cqc) e dei certificati di abilitazione professionale (Cap) per gli autisti professionisti. Il rinvio interessa i documenti che sono scaduti o in scadenza tra il 10 settembre 2020 e il 30 giugno 2021. Quanto agli autisti di mezzi pesanti o comunque professionisti, Cqc (Carta di qualificazione del conducente) e Cap (certificati di abilitazione professionale) che sarebbero scaduti o scadrebbero nel periodo tra il 1o settembre 2020 e il 30 giugno 2021 si considerano prorogati per 10 mesi.
AGI - Il passo è compiuto. Giuseppe Conte, uscito da palazzo Chigi entrerà nella casa del Movimento 5 stelle. Ma prima di mettervi piede vuole raccomandarsi che le fondamenta siano solide, che non traballino continuamente e che soprattutto sia tutto in ordine. "Insomma non vuole essere messo in mezzo negli scontri", riassume un 'big' M5s. Conte avvia la 'due diligence': fondamenta solide per il Movimento? Ecco il motivo per cui il giurista pugliese, spiegano le stesse fonti, ha avviato una sorta di ‘due diligence', come avviene per ogni azienda. Intanto c'e' il nodo Casaleggio. Probabilmente avverrà un incontro ma la proposta sul tavolo è quella della fornitura dei servizi, un cambio netto del ruolo della piattaforma ‘Rousseau' e la funzione dell'associazione. Quale sarà il ruolo di Rousseau Niente politica e solo una parte dei fondi destinati dai versamenti dei parlamentari. Si tratterà, altrimenti – spiega un ‘big' M5s – si cercherà una separazione consensuale. Ma il grosso del ‘tesoretto' pentastellato servirà per radicare la forza politica sul territorio, affinché diventi un vero e proprio partito. L'ex premier chiede unità e nessun veto incrociato Il punto essenziale per l'ex presidente del Consiglio è l'unità. Ovvero che ci sia una totale convergenza sul suo nome, affinché la sua leadership non nasca già ‘dimezzata' e imbrigliata dai veti incrociati e dalle liti che in questi anni hanno frenato il Movimento. C'è chi non esclude un vero e proprio nuovo soggetto politico con una nuova associazione che vedrebbe Conte nel ruolo di socio fondatore ma è difficile – riferisce un altro ‘big' – immaginare che ci sia la volontà di cancellare con un tratto di penna il passato. L'ex presidente del Consiglio piuttosto punta a coinvolgere i gruppi parlamentari, a chiedere fiducia sulla base di un programma che – nelle intenzioni – dovrebbe essere in continuità su alcuni temi e innovativo su altri. Il ‘core business' sarà la Transizione ecologica, tanto che nei prossimi giorni si chiederà di scorporare dal patto di stabilità le spese ‘green'. Le nuove regole M5s e la modifica dello Statuto Ma sul tavolo ci sono anche le regole M5s, la questione dello statuto che sarà modificato proprio per permettere l'ingresso di Conte nel Movimento. L'ex presidente del Consiglio dovrebbe svolgere il ruolo di segretario ma si sta cercando in ogni caso di non abolire completamente la governance a 5 annunciata per metà marzo. Probabilmente ci sarà una squadra, i ‘big' potrebbero supportarlo nella sua nuova veste. E si si andrà anche con un cambio di uno dei principi cardine del Movimento, ovvero il vincolo del doppio mandato. “Con un Movimento nuovo verranno eliminati paletti che sono considerati superati”, spiega una fonte parlamentare M5s (un'altra ipotesi è quella di prevedere un terzo mandato). I passaggi della nuova leadership di Conte sono ancora tutti da compiere. “E' un fatto positivo e un dato di grande valore che Giuseppe Conte abbia dato la disponibilita' a elaborare un progetto rifondativo con il Movimento 5 Stelle”, scrive su facebook il presidente della Camera, Fico. Ancora malessere tra i pentastellati Conte ribadirà la necessità di appoggiare il governo anche se ci sono mal di pancia interni a M5s per il cambio di marcia imposto da Draghi riguardo gli uomini che erano vicini al giurista pugliese. C'è malessere tra i gruppi parlamentari pure sul metodo utilizzato da Grillo per incoronare Conte a guida politica M5s. “Ancora si va avanti con i caminetti. Ma non avevamo detto che le idee vengono prima degli uomini?”, il ‘refrain' di molti deputati e senatori. Ma la presenza di Conte in M5s potrebbe fungere da collante per evitare nuove fughe (domani gli ‘scissionisti' presenteranno in conferenza stampa il nuovo progetto di ‘Alternativa') e magari per concedere – come era emerso nei giorni scorsi – il ‘salvacondotto' a chi si è astenuto o non è venuto a votare la fiducia a Draghi. Verso un 'atto di clemenza' per gli espulsi Non si tratta di una ‘amnistia' ma anche Grillo – oltre a diversi ‘big' M5s – sono dell'idea che occorra scindere tra chi ha cercato di nuocere all'immagine del Movimento e chi, invece, ha manifestato malessere per l'ok pentastellato a Draghi ma potrebbe, nella memoria difensiva, aprire ad un sostegno futuro. Altro tema è quello delle alleanze. M5s punta a rinsaldare l'asse con il Pd di Zingaretti e ad entrare anche nel Partito socialista europeo. Una parte dei dem non nasconde freddezza per la discesa in campo di Conte (“Ora non può essere il federatore”, dice per esempio il sindaco di Firenze Nardella), anche perché la presenza del giurista pugliese all'interno del simbolo M5s toglierebbe – secondo anche gli ultimi sondaggi – consensi pure al Pd. “M5s si riorganizza e la Lega bombarda, il Pd non può implodere”, l'invito di Zingaretti. Se nel Pd si discute sul congresso in autunno, nel Movimento 5 stelle c'è chi non esclude che ci sia una sorta di appendice degli Stati generali, non per parlare di organigrammi ma delle prossime battaglie e sarà proprio l'ex presidente del Consiglio a preparare il nuovo manifesto politico.
AGI - Dopo mesi al centro di durissime polemiche, più volte finito nel mirino del centrodestra ma anche dei renziani, il supercommissario Domenico Arcuri fa le valigie. Al suo posto il premier Mario Draghi nomina il Generale di Corpo d'Armata Francesco Paolo Figliuolo. Ad annunciare il passaggio del testimone è una nota di palazzo Chigi, in cui vengono rivolti ad Arcuri "i ringraziamenti del governo per l'impegno e lo spirito di dedizione con cui ha svolto il compito a lui affidato in un momento di particolare emergenza per il Paese". Il cambio di strategia L'arrivo del nuovo commissario straordinario per l'emergenza Covid-19 segue di pochi giorni un altro cambio al vertice: la sostituzione di Angelo Borrelli alla guida della Protezione civile per far posto a Fabrizio Curcio. Due 'mosse' messe in campo dall'ex numero uno della Bce che danno il segno del cambio di strategia sulla gestione dell'emergenza sanitaria e, soprattutto, sulla annunciata necessità di imprimere una accelerazione sulla campagna vaccinale. Esultano i 'detrattori' di Arcuri: dalla Lega a Italia viva è un profluvio di dichiarazioni di soddisfazione. Figliuolo, originario di Potenza, ha maturato esperienze e ricoperto molteplici incarichi nella Forza Armata dell'Esercito, interforze e internazionale. Ha ricoperto l'incarico di Capo Ufficio Generale del Capo di Stato Maggiore della Difesa. In ambito internazionale ha maturato esperienza come Comandante del Contingente nazionale in Afghanistan, nell'ambito dell'operazione Isaf e come Comandante delle Forze Nato in Kosovo. Il Generale Figliuolo è stato insignito di numerose onorificenze. Tra le più significative la Decorazione di Cavaliere dell'Ordine Militare d'Italia, la Croce d'Oro ed una Croce d'Argento al Merito dell'Esercito e Nato Meritorius Service Medal. L'impegno dell'Esercito Dal 7 novembre 2018 è Comandante Logistico dell'Esercito. E proprio l'esercito, assieme alla struttura della Protezione civile, potrebbero ricoprire un ruolo determinante nella nuova strategia anti Covid, con l'obiettivo di rendere omogenea a livello nazionale la tempestività della risposta e l'attuazione dei piani di prevenzione. Il primo a commentare la nomina di Figliuolo è Matteo Salvini, da sempre tra i più 'feroci' a criticare il suo predecessore. "Rimosso il commissario Arcuri, al suo posto designato il generale di corpo d'armata Francesco Paolo Figliuolo. Grazie presidente Draghi. Missione compiuta", afferma il leader della Lega. A stretto giro arrivano anche le parole di Matteo Renzi, di certo mai stato tenero nei confronti del numero uno di Invitalia: "La scelta del presidente Draghi di sostituire il commissario Arcuri con il generale Paolo Figliuolo, responsabile logistico dell'Esercito, va finalmente nella direzione che Italia viva chiede da mesi. Bene! Servizi segreti, vaccini, Recovery plan: buon lavoro al governo Draghi". Esprime soddisfazione anche Antonio Tajani, che rivendica: "Il governo ha recepito le proposte di Forza Italia a favore di un concreto cambio di passo e della nomina di un nuovo Commissario per l'emergenza Covid 19. Un successo politico che va nella direzione dell'interesse nazionale. Buon lavoro al generale Figliuolo", commenta il coordinatore nazionale azzurro. Esultano Meloni e Salvini Parla espressamente di "rimozione" Giorgia Meloni, che plaude la scelta del premier: "Bene ha fatto il presidente Draghi. Come Fratelli d'Italia siamo stati tra i primi a chiedere di dare un netto segnale di discontinuità sulla pessima gestione del governo precedente", ricorda Meloni, che assicura: "Le nostre idee, le nostre proposte e il nostro contributo in Parlamento sono a disposizione del generale Figliuolo". Diversi i toni utilizzati dall'ex maggioranza del governo Conte II. Nessun disconoscimento del lavoro fin qui fatto e un benvenuto al nuovo incaricato. Il Pd, con il segretario Nicola Zingaretti, rivolge gli "auguri di buon lavoro" al nuovo commissario, "che arriva in un momento cruciale di una battaglia che vinceremo", non senza ringraziare Arcuri, al quale il leader dem riconosce di aver "gestito una fase complicatissima della lotta alla pandemia". Gli auguri di M5s Anche il Movimento 5 stelle augura "buon lavoro al generale Francesco Paolo Figliuolo per l'importante compito che lo aspetta al vertice della struttura commissariale per la gestione dell'emergenza. Un lavoro fondamentale per il Paese e che vede tra le priorità assolute la buona riuscita della campagna di vaccinazione". A Domenico Arcuri "va il nostro ringraziamento per il lavoro svolto dall'inizio dell'emergenza", sottolineano Marialucia Lorefice e Gilda Sportiello, presidente e capogruppo M5s in commissione Affari Sociali e Sanità della Camera.
La RBA (Reserve Bank of Australia, banca centrale dell'Australia) ha lasciato invariati allo 0,1% i tassi di interesse ufficiali e il target sui tassi dei titoli di stato a tre anni. La borsa di Sidney non ha gradito, azzerando parte dei guadagni precedentemente riportati nella sessione, quando era salita dell'1% circa. L'azionario sperava infatti nel lancio di ulteriori stimoli monetari dall'istituzione. E invece no visto che, come ha fatto notare il governatore Philip Lowe, intanto la ripresa dell'economia sta procedendo bene, e l'espansione sta avvenendovin modo più spedito anche di quanto atteso inizialmente. Allo stesso tempo, l'RBA ha precisato che sono ancora necessari "progressi significativi" nell'occupazione, così come è necessario un aumento dei salari molto più solido di quello attuale. Lowe ha poi sottolineato che l'aumento dei tassi dei bond a livello glonale ha portato anche le quotazioni del dollaro australiano a salire ma che, allo stesso tempo, la banca centrale non alzerà il tasso ufficiale fino a quando l'inflazione non supererà la soglia del 2%. Il dollaro australiano ha reagito alla notizia scendendo prima al minimo intraday di 77,37 centesimi di dollaro, poi recuperando velocemente a 77,6 centesimi di dollaro. Da segnalare che, nelle ore precedenti, alcuni economisti hanno avvertito che l'RBA potrebbe essere costretta a rivalutare la politica di tassi ultra bassi a causa del pericolo bolla immobiliare, visto il recente boom dei prezzi delle case, che lo scorso mese sono balzati a Sydney e a Melbourne rispettivamente del 3% e del 2,5%. A livello nazionale, i prezzi delle case sono saliti nelle quattro settimane di febbraio del 2,1%, riportando il rialzo più forte su base mensile dall'agosto del 2003.