Le dieci tasse più pesanti per gli italiani

2. Imposta sul valore aggiunto (Iva)

Tassa in vigore in 63 nazioni, l'Iva è applicata sul valore aggiunto di ogni fase della produzione e scambio di beni e servizi. Con la direttiva 2006/112/EU si è stabilito che in tutta l'Unione Europea gli stati membri debbano fissare l'aliquota di questa tassa almeno al 15%. In Italia l'Iva ha rimpiazzato l'imposta generale sulle entrate istituita nel 1940. Dal 1 ottobre 2013 l'aliquota nazionale è passata dal 21 al 22%.
Per il 2012 l'Iva porterà nelle casse dello Stato 93.123 milioni di euro, pari al 19,7% del gettito fiscale nazionale.

3. Imposta regionale sulle attività produttive (Irap)

Istituita dal Governo Prodi con decreto legislativo n. 446 del 15 dicembre 1997, l'Imposta regionale sulle attività produttive, nota con l'acronimo Irap, è a carico esclusivo delle imprese. Si tratta di una tassa proporzionale al fatturato, ma che non si applica all'utile di esercizio: colpisce il valore netto della produzione delle imprese. Il 90% delle entrate garantite dall'Irap è per legge assegnato alle regioni, allo scopo di finanziare il Fondo Sanitario Nazionale. I soggetti che pagano questa imposta sono: le società di capitali (S.p.a., S.r.l., S.a.p.a.); enti che hanno per oggetto esclusivo o principale l'esercizio di un'attività commerciale; società in nome collettivo e in accomandita semplice; persone fisiche esercenti attività commerciali o di lavoro autonomo ad esclusione dei soggetti rientranti nel regime dei minimi; produttori agricoli (solo se non esonerati); le amministrazioni pubbliche; enti non commerciali residenti; società ed enti non residenti di qualsiasi tipo.
Il gettito derivante dall'Irap coprirà il 7% del totale delle entrate tributarie, per un valore di 33.257 milioni di euro.

4. Imposte sul reddito delle società (Ires)

L'imposta sul reddito delle società è una tassa proporzionale e personale, conosciuta con l'acronimo Ires, che ha un'aliquota del 27,50%. I soggetti tenuti a pagare l'Ires sono: società di capitali, società cooperative e società di mutua assicurazione residenti nel territorio dello Stato; enti pubblici ed enti privati, diversi dalle società, residenti nel territorio dello Stato che hanno, come oggetto esclusivo o principale, l'esercizio di attività commerciali; enti pubblici e privati, diversi dalle società residenti nel territorio dello Stato che non hanno come oggetto l'esercizio di attività commerciale; società ed enti di qualsiasi tipo residenti nel territorio dello Stato che non hanno come oggetto l'esercizio di attività commerciale. L'Ires ha sostituito la vecchia Irpeg nel 2004, per adeguare il regime fiscale dei capitali e delle imprese, allineandolo al modello prevalente nei Paesi dell'Unione Europea. Il reddito tassato dall'Ires è il reddito d'impresa.
Nel 2012 l'Ires ha portato nelle casse dello Stato 32.976 milioni di euro, pari al 7% delle entrate totali.

5. Imposta sugli oli minerali e derivati

Questa imposta rientra in un paniere di tributi chiamati accise, applicate sulla fabbricazione e vendita di prodotti di consumo. Si tratta di una tipologia di tributo indiretto che colpisce, in questo caso specifico, il costo dei carburanti, ma anche di gas, energia, tabacco e carbone. Questa imposta disciplina il finanziamento per il miglioramento delle infrastrutture nazionali. Le accise costituiscono una parte ingente delle entrate nei bilanci statali per tutti i Paesi membri dell'Unione Europea.
L'imposta sugli oli minerali e derivati ha fruttato allo Stato 28.191 milioni di euro, pari al 6% del gettito fiscale totale.

6. Imposta municipale propria (Imu)

L'imposta municipale propria o unica si applica sugli immobili: fabbricati, terreni agricoli, inclusa la prima casa. La prima formulazione della disciplina di questo tributo prevedeva che ne fossero esclusi l'abitazione principale e le relative pertinenze. Si parla per la prima volta di Imu durante il quarto Governo Berlusconi, che ne prevedeva l'introduzione a regime nel 2014. Poi la “manovra Salva Italia” varata dal Governo Monti l'ha portata in vigore già nel 2012, in via sperimentale. L'accertamento e la riscossione del tributo competono al Comune, che incassa l'ammontare dell'imposta, le sanzioni e gli interessi.
Nel 2012 l'Imu ha portato nelle casse dello Stato 23.678 milioni di euro, pari al 5% dell'intero gettito fiscale nazionale.

7. Imposta sui tabacchi

Quest'accisa che allo stato frutta solo per il 2012 11.248 milioni di euro, colpisce il consumo dei prodotti del tabacco.
Il meccanismo tributario che regola le accise sul tabacco è applicato in tutta l'Unione Europea, allo scopo di armonizzare il buon funzionamento del mercato interno e della concorrenza. La struttura di base delle accise sul tabacco è stata definita a partire dal 1972. Ci sono diverse categorie di tabacchi lavorati, a cui viene applicata questa imposta: sigari e sigaretti, tabacco trinciato a taglio fino, altri tabacchi da fumo. Quella applicata alle sigarette è un'accisa proporzionale o detta “ad valorem” (sulla base del prezzo medio ponderato di vendita al dettaglio), combinata con un'accisa specifica (per unità di prodotto). La quota del gettito fiscale annuo coperta da questa imposta indiretta è del 2,4%.

8. Addizionale regionale sull'Irpef

L'addizionale Irpef è un'imposta sul reddito che va versata a Regioni e Comuni da tutti i contribuenti (residenti e non), che sono soggetti a Irpef. Se il contribuente non è tenuto a pagare l’Irpef, anche se per effetto di detrazioni spettanti o crediti d’imposta per redditi prodotti all’estero (che hanno subito la ritenuta a titolo definitivo), l'obbligo a versare l'addizionale decade. La base imponibile per il calcolo dell'addizionale Irpef è costituita dal reddito complessivo dichiarato ai fini Irpef, al netto di oneri deducibili e della rendita della prima casa e relative pertinenze. Si tratta di un'imposta ad aliquota fissa, che si attesta attorno al 0,9%, ma le regioni possono elevarla fino all'1,4%, specie se presentano un disavanzo sanitario, motivo che rende l'innalzamento a questo valore obbligatorio.
Per il solo 2012 le addizionali regionali Irpef riscosse hanno portato allo Stato 10.674 milioni di euro, pari al 2,3% del gettito fiscale nazionale annuo.

9. Ritenute sugli interessi e su altri redditi da capitale

Questa imposta è una tassa applicata ai redditi da capitale, derivanti dall'impiego di risorse finanziarie in attività estranee all'esercizio d'impresa. Si compone di una trattenuta a titolo d'imposta di una parte di capitale, da parte del soggetto che effettua il pagamento.
Produce 9.055 milioni di euro, pari al 1,9% del totale delle entrate tributarie.

10. Imposta sul lotto e le lotterie

In fondo alla classifica c'è l'imposta applicata sulle vincite derivanti dal gioco del lotto e delle lotterie, che frutta allo Stato 7.278 milioni di euro.
Nel 2005 quest'imposta fruttava allo Stato il 12,4% dell'introito fiscale totale, ora invece ne copre solo l'1,5%.