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Promesse dell'Italia all'Ue, a che punto siamo?

Bruxelles bacchetta l'Italia. Sono negative le stime europee sul deficit italiano, secondo quanto dichiarato dalla Commissione europea, che aveva previsto a maggio un 2,9% nel 2013, quando invece è al 3%. Stessa cosa per il 2014, dove la previsione del 2,5% sale al 2,7%. Nonostante gli sforzi portati avanti dal Paese che avevano garantito la sua uscita dalla procedura di infrazione, non si prevede una crescita consistente e "a politiche invariate" - scrive la Commissione - mai ci saranno. Correzione e risanamento dei conti pubblici, è quanto richiesto dal commissario europeo agli Affari monetari Olli Rehn al governo Letta, che conferma i dati della Commissione e ricorda che c'è "molto da fare sia a livello nazionale sia a livello europeo per consolidare le prospettive di crescita". Ma all'atto pratico, la lista di proposte e progetti per rimettere in sesto il Paese sono rimasti sulla carta. Per molti di questi il countdown è terminato o terminerà a breve: dalla riduzione del numero dei parlamentari all'abolizione delle Province, passando per il decreto sulle liberalizzazioni, la riforma del fisco e della Giustizia.

Tutti gli sprechi pubblici denunciati nella rubrica "Lobby d'Italia"

Vediamo punto per punto quali sono gli step conclusi, quelli ancora in rodaggio e quelli ormai scaduti.
A cura di Angela Iannone.