Borse Asia aiutate da Wall Street, tassi fermi in Australia
3 marzo (Reuters) - I mercati asiatici oggi sono in progresso con l'eccezione della Cina, spinti dalla chiusura record di Wall Street, mentre il Brent crude è salito di oltre un dollaro sopra 60,50 dollari al barile.
L'indice principale MSCI della regione, che non include la borsa di Tokyo, avanza dello 0,07% alle 8,20 ora italiana.
L'indice giapponese Nikkei ha ritracciato dai massimi da 15 anni chiudendo in calo dello 0,06%.
Il Dow Jones ha chiuso in rialzo dello 0,89% e il Nasdaq è terminato sopra quota record di 5.000 punti, in progresso dell'1%.
Il dollaro australiano è balzato dopo la decisione della Reserve Bank of Australia di mantenere stabile la politica monetaria, spiazzando chi credeva a un taglio dei tassi dopo quello cinese.
L'indice di Borsa S&P/ASX 200 ha perso lo 0,4%, con gli investitori delusi per il mancato taglio dei tassi e dopo aver archiviato ieri la più elevata chiusura dal gennaio 2008.
In Cina gli indici principali hanno perso oltre 2% dopo che l'entusiasmo per il taglio dei tassi del fine settimana è svanito per le preoccupazioni legate a una carenza di liquidità sul mercato dopo il via delle autorità di Borsa a un'ondata di nuove quotazioni.
L'indice CSI300 delle maggiori quotate a Shanghai e Shenzhen è caduto del 2,6% mentre lo Shanghai Composite ha chiuso in flessione del 2,2%.
Tra i titoli più attivi a Shanghai c'è stata Bank of China che ha perso il 3,4%, poco variata, China State Construction Engineering Corp Ltd, in calo del 2,5% e Agricultural Bank of China che ha perso il 3,3%.
A Shenzhen, tra i più trattati TCL Corp, che ha perso il 2,5% come BOE Technology, mentre è salita del 4,3% Dongxu Optoelec.
A Seul la Borsa ha chiuso in rialzo dello 0,23% ritoccando il massimo da 5 mesi e recuperando un avvio fiacco dopo la decisione della banca centrale australiana di mantenere fermi i tassi.