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Debito ombra PA: in arrivo sanatoria da 500 milioni di euro

Nel decreto legge approdato alla Camera c’è un passaggio che ha fatto squillare un campanello d’allarme nella redazione di Milano Finanza che ha denunciato la possibilità di un condono di 500 milioni di euro di debiti ombra che non trovano giustificazioni nei bilanci dell’amministrazione centrale. Che il debito ombra fosse praticato dalle amministrazioni regionali lo si sapeva, ora il dubbio è che il fenomeno sia salito di un ulteriore gradino e che anche i ministeri abbiano debiti che non compaiono nei bilanci.

La notizia è una vera e propria tegola sul capo del ministro dell’Economia Vittorio Grilli ed ha ibernato i già tiepidi entusiasmi di Confindustria che aspetta quantomeno i primi 40 miliardi di euro che il Governo ha promesso nelle scorse settimane a parziale saldo dei debiti della Pubblica Amministrazione.

Secondo le stime il debito fuori bilancio che lo Stato italiano deve saldare alle imprese sarebbe di venti miliardi di euro, su di un totale di cento miliardi di euro. Ecco allora che un passaggio del decreto diventa immediatamente un caso: “Ai fini dell'estinzione dei debiti dei ministeri per obbligazioni giuridicamente perfezionate relative a somministrazioni, forniture, appalti e prestazioni professionali, maturati alla data del 31 dicembre 2012, a fronte dei quali non sussistono residui passivi anche perenti – si legge nella norma - ciascun ministero predispone un apposito elenco dei debiti scaduti in ordine cronologico con l'indicazione dei relativi importi”. Fatti gli elenchi, trasmessi entro il 30 aprile al Ministero dell’Economia e alla Ragioneria dello Stato i dati e, infine, reso pubblico il “censimento” dei debiti, resta da comprendere quale sia la destinazione del fondo da 500 milioni che compare nel decreto sui debiti della P.A.

A quali pagamenti si riferiscono? La sproporzione con i 20 miliardi stimati di debito-ombra e con i 100 miliardi di debito complessivo è evidente. Il PD ha annunciato un’interrogazione al ministro Grilli per avere chiarimenti in merito, mentre il PDL vorrebbe riscrivere il testo del decreto salva-crediti per sfoltire i grovigli burocratici. Confindustria, invece, attende con ansia di passare all’incasso, magari aumentando i 40 miliardi dell’attuale stanziamento. E Grilli risponde che non c’è una stima precisa dei debiti fuori bilancio, che spese come gli alloggi delle caserme e delle forze di polizia non vengono rendicontate in tempo reale. Non solo il Governo, anche i bilanci sono “in differita” e le imprese, allo stremo, aspettano.