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Detrazioni fiscali per chi compra libri: come funzionerà

Libri

In un Paese che, anno dopo anno, perde i suoi lettori, arriva Destinazione Italia, un pacchetto di misure mirate a favorire lo sviluppo delle imprese e a ridurre le spese delle famiglie. In questo decreto spunta una possibilità che potrebbe far gola a quel 43% di lettori che oggi in Italia, secondo l'Istat, dichiarano di aver acquistato almeno un libro in un anno: sarà possibile detrarre dalla propria dichiarazione dei redditi il 19% della spesa annua fatta in libri, fino ad un tetto massimo di 2.000 euro.

La nuova misura varrà per i prossimi tre anni. Per accedere a questa detrazione, di cui ancora non sono state rese note le precise modalità d'accesso, sarà sufficiente presentare “un'idonea documentazione fiscale” come lo scontrino parlante, che rende evidenti i codici Isbn. Fino al 2016 si potranno detrarre 1.000 euro per i libri di varia e 1.000 euro per i testi scolastici e universitari. Ad esempio, dato un prezzo medio di 15 euro per volume, se se ne acquistano 50, si può ottenere un rimborso di 142,50 euro. Questa è una misura che il governo italiano, e nello specifico il ministro della cultura Massimo Bray, ha pensato per riconquistare quel 57% di italiani che non ci pensa proprio ad aprire un libro.

Tuttavia, nonostante la buona volontà espressa in questo decreto, spunta un dettaglio che rischia di separare l'Italia dal resto del mondo, spingendola ancora più lontano nell'arco del digital divide. Infatti nel comma 3 del testo esclude “gli acquisti di libri in formato digitale”. La ragione è da ricercare nel fatto che gli ebook non godono del regime Iva agevolato al 4% applicato ai libri cartacei, bensì sono soggetti all’aliquota del 22%.

Il ministro dello sviluppo economico Flavio Zanonato ha annunciato di essere pronto a presentare una misura che riduca il divario fiscale sui libri digitali prodotti in Italia. Infatti, stando ai dati dell'indagine Istat “La produzione e la lettura di libri in Italia” relativa agli anni 2012 e 2013, i lettori di libri digitali sono l'unica fetta di popolazione italiana in crescita. Con 5,2 milioni di persone che acquistano e leggono ebook, lasciarli fuori dal paniere dei beni culturali detraibili potrebbe essere un passo falso.

Inoltre, data la necessità di riportare sullo scontrino parlante il codice Isbn che identifichi univocamente il prodotto, sono esclusi dalla detrazione anche libri antichi o di modernariato, ma non quelli usati. Infine, la copertura finanziaria stanziata per questi sgravi fiscali è di 50 milioni di euro, insufficienti per coprire le detrazioni relative ad una spesa annua nazionale di 3,5 miliardi di euro. Un'iniziativa senza futuro? Meglio attendere la norma attuativa che getterà luce sull’iniziativa.