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Primo Maggio: la Festa dei Lavoratori

Il precedente governo Berlusconi, nel tentativo di aumentare la produttività in tempo di crisi, su iniziativa di Giulio Tremonti, aveva addirittura proposto di accorpare il Primo Maggio al weekend precedente o successivo, come per altre festività non religiose. Poi l'idea è stata accantonata e così anche quest'anno si festeggerà in Italia, come accade regolarmente 1891 a oggi, eccezion fatta per il ventennio fascista (1925-1945). La Festa dei lavoratori (o del lavoro), d'altro canto, è una ricorrenza mondiale, attraverso la quale si ricordano e si sostengono le lotte delle organizzazioni e dei movimenti dei lavoratori; per sua stessa natura, i suoi principi ispiratori afferiscono alle idee di sinistra in tutto il mondo: nonostante la chiara connotazione politica, è una festa nazionale e, come tale, si celebra ufficialmente in 80 paesi e, in maniera non ufficiale, in molte altre nazioni (anche se altri, come gli U.S.A., per esempio, la celebrano il primo lunedì di settembre: è il loro Labor Day). Si tratta, senza ombra di dubbio, di un riconoscimento del fatto che le conquiste ottenute dai movimenti per la tutela dei diritti di chi lavora siano di importanza fondamentale.

Oltre alla generica celebrazione delle lotte dei movimenti sindacali, il Primo Maggio è anche la commemorazione del massacro di Haymarket Square a Chicago. Il primo maggio del 1886, un grande sciopero negli U.S.A. rivendicò la giornata lavorativa di otto ore: aderirono fra 300mila e un milione di lavoratori. Il 3 maggio, gli scioperanti di Chicago vennero attaccati dalla polizia di fronte alla McCormick, una fabbrica di mietitrici: due di essi vennero uccisi e i feriti furono moltissimi. Così, il giorno successivo, iniziò un presidio ad Haymarket Square, su un'iziativa di alcuni anarchici locali. Pareva che tutto dovesse svolgersi in maniera pacifica, ma d'un tratto la polizia ordinò ai presidianti di disperdersi e marciò verso la postazione degli oratori. In quel momento, una bomba esplose vicino alla prima linea della polizia e uccise un poliziotto: le forze dell'ordine aprirono il fuoco. Vennero uccisi 4 civili e sette agenti (secondo le ricostruzioni, tutti dal fuoco amico). Nell'isteria collettiva, anche se l'esecutore materiale del lancio della bomba contro la polizia non fu mai individuato (secondo alcune ricostruzioni avrebbe potuto essere anche un provocatore che si spacciava per anarchico), si scatenò la caccia alle streghe e si celebrò uno dei più clamorosi processi nella storia degli U.S.A., forse uno dei peggiori casi di malagiustizia negli States. Otto anarchici vennero individuati come responsabili, processati e condannati. Quattro di loro furono impiccati e solamente nel 1893 il governatore dell'Illinois firmò la grazia per i tre rimasti in vita (uno, nel frattempo, si era suicidato in carcere) e riconobbe l'innocenza di tutti gli imputati.

Da allora, il Primo Maggio è un'occasione non solo per commemorare questa tragica ed emblematica vicenda, ma anche per ricordare tutti coloro che, nei decenni precedenti e in quelli a seguire, si sono battuti e si battono per i diritti dei lavoratori.

Quest'anno, visto che gli States non hanno mai allineato il loro Labour Day a questa data, i manifestanti di Occupy Wall Street hanno dichiarato sciopero nazionale. In Italia, oltre al tradizionale concertone di Roma, si terranno manifestazioni e cortei in ogni città. Per molti c'è ben poco da festeggiare. Per i sindacati rimane, comunque, una giornata importante, un'occasione per riflettere sulla situazione dei lavoratori in Italia e sulla riforma del lavoro di Elsa Fornero. Una delle polemiche che va per la maggiore di questi tempi è l'opportunità di tenere chiusi o aperti i negozi (valeva anche per il 25 aprile). A Torino, per esempio, l'appello del Comune è stato per la chiusura. A Milano pare che molti negozi rimarranno aperti e che gli antagonisti abbiano annunciato azioni contro di essi: è già polemica. D'altro canto, fino a qualche tempo fa nessuno si sarebbe mai sognato di tenere i negozi aperti: in tempo di crisi, il Primo Maggio è, per prima cosa, un simbolo che non andrebbe svuotato del suo significato.