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Svizzera, vince il referendum contro maxi compensi dei manager

Il 67,9% dei cittadini svizzeri nel referendum promosso per mettere un tetto ai super compensi e ai bonus dei manager d'azienda ha votato sì, contro il 32,1% dei no. La proposta del referendum era stata avanzata dal deputato indipendente Thomas Minder, che ha dichiarato dopo l'esito del voto: "E' un segnale potente". II ministro della Giustizia, Simonetta Sommaruga, ha invece commentato: "il voto di oggi è il risultato di un diffuso disagio fra i cittadini per la remunerazione esorbitante di certi manager delle società". In Svizzera i cittadini possono chiedere un referendum su qualsiasi argomento raccogliendo 100 mila firme.

Il dibattito sul tema era iniziato in seguito alla notizia che al presidente uscente del colosso farmaceutico Novartis (Berlino: NOT.BE - notizie) , Daniel Vasella, era stata destinata un'indennità di 72 milioni di franchi svizzeri. E il fatto che in seguito Vasella vi avesse rinunciato non era servito per fermare le polemiche.

In conseguenza all'esito del referendum il Parlamento elvetico dovrà stilare una norma, che sarà applicata a tutte le public company con base in Svizzera, e che consentirà agli azionisti il diritto di veto sugli stipendi dei dirigenti d'azienda e degli amministratori, stabilendo anche il divieto dei bonus in ingresso o in uscita. Promuoverà inoltre una maggiore trasparenza, richiedendo che i fondi pensione comunichino ai loro aderenti come hanno votato negli incontri fra azionisti. Chi non rispetterà la legge rischierà multe fino a sei annualità di salario e fino a tre anni di prigione.

Fra i sostenitori del no al referendum Christa Markwalder, deputata del partito liberale radicale, che ha commentato come adesso le multinazionali estere potrebbero pensarci due volte prima di trasferire i loro quartier generali in Svizzera, con il rischio di ricadute negative sull'economia del Paese.