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Atene requisisce i fondi delle PA locali, protesta di sindaci e comuni

In assenza degli aiuti europei, questo lunedì il governo di Atene aveva requisito le finanze delle amministrazioni locali per pagare salari e pensioni. Per protestare contro questa decisione venerdì sindaci e rappresentanti dei dipendenti pubblici da tutta la Grecia si sono dati appuntamento fuori dal Parlamento. Parlano di “una decisione dai contorni legali e morali poco chiari”. “Tutti i cittadini greci, i sindaci e i comuni devono aiutare il premier a trovare l’accordo con i creditori del Paese”, ha affermato il sindaco di Maratona Elias Psinakis. “Ma la Grecia succhia il suo stesso sangue ormai da molto tempo e non ne è rimasto molto”, ha aggiunto. I primi cittadini puntano il dito contro la decisione dell’esecutivo di procedere per decreto, senza discussione parlamentare. Il trasferimento di fondi potrebbe portare fino a 2 miliardi di euro nelle casse greche ormai semi-vuote. “La decisione del governo greco di trasferire le riserve di fondi delle autorità locali alla Banca centrale ha fatto infuriare molti sindaci e dipendenti delle Pa locali che ora minacciano di un lungo sciopero”, spiega il corrispondente di Euronews Stamatis Giannisis. “Ma con così pochi soldi rimasti nelle casse pubbliche, la decisione è sembrata inevitabile”, aggiunge.