Annuncio pubblicitario
Italia markets closed
  • FTSE MIB

    33.629,21
    -107,19 (-0,32%)
     
  • Dow Jones

    38.675,68
    +450,02 (+1,18%)
     
  • Nasdaq

    16.156,33
    +315,37 (+1,99%)
     
  • Nikkei 225

    38.236,07
    -37,98 (-0,10%)
     
  • Petrolio

    77,99
    -0,96 (-1,22%)
     
  • Bitcoin EUR

    59.164,12
    +710,55 (+1,22%)
     
  • CMC Crypto 200

    1.323,13
    +46,15 (+3,61%)
     
  • Oro

    2.310,10
    +0,50 (+0,02%)
     
  • EUR/USD

    1,0765
    +0,0038 (+0,36%)
     
  • S&P 500

    5.127,79
    +63,59 (+1,26%)
     
  • HANG SENG

    18.475,92
    +268,79 (+1,48%)
     
  • Euro Stoxx 50

    4.921,48
    +30,87 (+0,63%)
     
  • EUR/GBP

    0,8577
    +0,0023 (+0,27%)
     
  • EUR/CHF

    0,9735
    -0,0024 (-0,25%)
     
  • EUR/CAD

    1,4726
    +0,0064 (+0,44%)
     

Gran Bretagna, coop in rosso. I dubbi sul modello mutualistico

“Un anno disastroso, il peggiore dei nostri 150 anni di storia”. Così il numero uno ad-interim Richard Pennycook ha commentato i risultati 2013 del Co-Operative Group. Il più grande gruppo mutualistico britannico, presente in settori che vanno dai supermercati alle farmacie fino ai servizi funebri, ha registrato perdite per oltre 3 miliardi di euro. La maggior parte sono arrivate dalla sua banca cooperativa, a seguito dell’aumento di capitale durante il quale, tra l’altro, il gruppo ha dovuto cedere il controllo ad alcuni hedge fund americani. Il buco, secondo gli osservatori, mette in luce i limiti dell’attuale modello di governance cooperativa del gruppo, che oggi elegge i membri del suo board tra gli iscritti a livello regionale.