Annuncio pubblicitario
Italia markets close in 4 hours 54 minutes
  • FTSE MIB

    34.382,40
    +395,50 (+1,16%)
     
  • Dow Jones

    38.852,27
    +176,59 (+0,46%)
     
  • Nasdaq

    16.349,25
    +192,92 (+1,19%)
     
  • Nikkei 225

    38.835,10
    +599,03 (+1,57%)
     
  • Petrolio

    78,30
    -0,18 (-0,23%)
     
  • Bitcoin EUR

    59.445,83
    -705,38 (-1,17%)
     
  • CMC Crypto 200

    1.323,25
    -41,88 (-3,06%)
     
  • Oro

    2.322,50
    -8,70 (-0,37%)
     
  • EUR/USD

    1,0765
    -0,0008 (-0,08%)
     
  • S&P 500

    5.180,74
    +52,95 (+1,03%)
     
  • HANG SENG

    18.479,37
    -98,93 (-0,53%)
     
  • Euro Stoxx 50

    4.989,20
    +32,24 (+0,65%)
     
  • EUR/GBP

    0,8584
    +0,0012 (+0,14%)
     
  • EUR/CHF

    0,9771
    +0,0015 (+0,15%)
     
  • EUR/CAD

    1,4725
    +0,0010 (+0,07%)
     

Dai conti correnti alle azioni: come cambia il peso del Fisco sui risparmi

Fiscalità sui risparmi, si cambia ancora. Dopo il bollo sugli investimenti introdotto due anni (e cresciuto nel peso lo scorso anno) e la Tobin tax del 2013 sulle compravendite d azioni e derivati, il premier Matteo Renzi ha annunciato una nuova modulazione delle aliquote, con l’obiettivo di recuperare 2,6 miliardi di euro ogni anno, da destinare alla riduzione dell’Irap. Un provvedimento che, dal momento in cui entrerà in vigore (presumibilmente maggio), modificherà la convenienza dei prodotti di investimento.

Favoriti i titoli di Stato

La notizia positiva è che dagli aumenti sono fatti salvi i titoli di Stato e i Buoni postali. Quindi, chi acquista BoT, CcT e BTp continuerà a pagare solo il 12,5% sui guadagni. Un esempio può aiutare a rendere meglio l’idea: ipotizziamo un investimento da 20mila euro in un BTp che rende il 3% lordo, vale a dire 600 euro all’anno. Sottraendo da quest’ultima cifra il 12,5% di capital gain, corrispondente a 75 euro, l’incasso è di 525 euro.

Resta immutato anche il prelievo sui conti correnti e i conti deposito, attestate sul 20%. Tralasciando i cc, che nel migliore dei casi rendono qualche decimo percentuale al lordo, per i conti deposito si arriva fino al 2,5% lordo. Tornando all’esempio iniziale, questo significa 500 euro, che al netto diventano 400.

ANNUNCIO PUBBLICITARIO

Rialzi in vista per corporate bond e azioni

Se invece si opta per un corporate bond, il prelievo sale dal 20% al 26%. Restando nell’esempio considerato, l’imposta sul capital gain sarà pari a 156 euro, per cui il guadagno netto per l’investitore si fermerà a 444 euro. In questo differente trattamento si vede chiaramente l’obiettivo del legislatore di spingere i risparmiatori a investire nel debito pubblico italiano. Chi invece preferisce restare nel campo delle obbligazioni societarie non avrà altra strada che puntare su emissioni a più alto rendimento (e, presumibilmente, più alto rischio).

La stessa imposizione fiscale è prevista per i guadagni azionari, sia relativamente ai dividendi, che all’eventuale guadagno tra prezzo di acquisto e di successiva vendita del titolo.

In linea con l’Europa, ma occhio alla patrimoniale

Questi prelievi sono sostanzialmente in linea con i livelli di imposizione fiscale europei, con una media continentale del 25%. Tuttavia chi investe nella nostra Penisola deve fare i conti anche con il bollo che pesa sugli investimenti finanziari, esclusi i conti correnti (quindi si applica a chi investe nei fondi, nelle azioni, ma anche nei conti deposito e nei libretti di risparmio) nella misura dello 0,2% (era allo 0,1% al momento dell’introduzione nel 2012, poi è salita allo 0,15% nel 2013, fino al valore attuale). In sostanza si tratta di una patrimoniale, considerato che colpisce non i guadagni, ma lo stock investito. Così, ipotizzando ancora un investimento da 20mila, questo comporta un prelievo di 40 euro annui. Senza dimenticare, infine, che dallo scorso anno c’è poi la Tobin Tax che colpisce tanto l’operatività in derivati, quanto quella in azioni, con aliquote diversificate.