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Alitalia, Montezemolo designato presidente, Hogan vice

Aerei Alitalia ed Etihad all'aeroporto di Fiumicino a Roma. REUTERS/Tony Gentile (Reuters)

di Alberto Sisto ROMA (Reuters) - I soci di Alitalia hanno designato Luca Cordero di Montezemolo e l'Ad di Etihad James Hogan rispettivamente presidente e vicepresidente della nuova compagnia aerea italiana derivante dall'ingresso del nuovo socio emiratino. Lo riferiscono due fonti vicine al dossier. Non si tratta di una nomina formale, spiega la prima fonte, perché la compagnia emiratina non è ancora entrata nella newco in attesa del via libera dell'Ue al piano di acquisto del 49% di Alitalia. Una seconda fonte ha riferito che "ieri il cda della vecchia Alitalia ha designato Montezemolo e Hogan. I due dovranno essere poi nominati dal cda della nuova società" che si costituirà dopo l'ok dell'antitrust europeo. Etihad non ha voluto commentare la notizia. Montezemolo, che ha dato le dimissioni da presidente della Ferrari il mese scorso, era visto in pole per la presidenza di Alitalia, grazie ai suoi buoni contatti con il business internazionale e quello emiratino in particolare. "Nella logica di creare un brand forte italiano, la possibilità di avere Montezemolo è anche un successo per Alitalia", ha detto Andrea Giuricin, transport analyst all'università Bicocca di Milano. Le due compagnie aspettano ancora l'esito del vaglio dell'antitrust Ue al progetto di integrazione, che dovrebbe arrivare entro il 17 novembre. Per ottenere la luce verde da Bruxelles, Alitalia ed Etihad hanno offerto alcune concessioni minori, ha detto una fonte a conoscenza del dossier. Etihad, detenuta dallo Stato di Abu Dhabi, ha quote di minoranza in Air Berlin, Air Seychelles, Virgin Australia, Aer Lingus, Air Serbia e Jet Airways. Il piano di salvataggio di Alitalia da 1,76 miliardi di euro include l'azionista pubblico Poste italiane. La nuova compagnia dovrebbe decollare dal primo gennaio 2015. L'operazione però dovrà ancora essere valutata anche sotto un altro profilo: il rispetto della regola che impedisce il controllo di una compagnia aerea europea da parte di un soggetto extracomunitario. Quest'analisi dovrebbe concludersi nel 2015. "Anche Hogan dentro è un bene per Alitalia: vuol dire che davvero puntano a un rilancio della compagnia. Dal punto di vista della Commissione europea credo che non crei troppi problemi; bisognerà poi vedere quali deleghe gli daranno", ha aggiunto Giuricin, con riferimento al divieto di controllo extra Ue della compagnia. Una persona interna a Etihad che ha lavorato con Hogan descrive il manager come "uno determinato a raggiungere gli obiettivi che si pone e lo ha dimostrato in questi ultimi anni". (Hanno collaborato Agnieszka Flak da Milano e Stanley Carvalho da Abu Dhabi) Sul sito www.reuters.it le altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia